Potenza Picena, prende a sprangate un uomo: «Frequenta la mia ex»

Il pronto soccorso di Civitanova
POTENZA PICENA - Svolta nelle indagini sulla feroce aggressione avvenuta tra sabato e domenica, a colpi di sprangate, ai danni di un quarantaquattrenne di Potenza Picena. Non...

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POTENZA PICENA - Svolta nelle indagini sulla feroce aggressione avvenuta tra sabato e domenica, a colpi di sprangate, ai danni di un quarantaquattrenne di Potenza Picena. Non è stato un diverbio tra automobilisti ma la gelosia per una donna il movente di quanto accaduto. Lo ha confessato un albanese di 32 anni, residente a Potenza Picena, che nella mattinata di ieri si è recato dai carabinieri per chiarire quanto accaduto e fornire la sua versione dei fatti. Era preso dal rimorso per quello che era successo e ha ammesso di essere lui l’aggressore. 

Ha raccontato una storia diversa rispetto a quanto era emerso subito dopo l’aggressione, quando la vittima si era presentata a al pronto soccorso di Civitanova, dicendo di essere stato colpito alla testa con un pezzo di ferro da due uomini dell’Est Europa, che lo precedevanostavano  con la macchina, lungo la statale adriatica. In realtà, secondo quanto ha dichiarato l’albanese, egli si trovava a Potenza Picena nei pressi della abitazione della sua ex fidanzata che secondo quanto ha riferito lui, dopo la fine della loro relazione, aveva cominciato a frequentare  il quarantaquattrenne, che da sabato notte è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale regionale di Torrette.
La nuova frequentazione non è piaciuta all’albanese, che sabato notte si è appostato sotto casa della donna e quando ha visto l'uomo uscire  non ci ha visto più dalla gelosia. Ha preso una spranga di ferro, che dice di aver trovato per strada, e si è diretto contro il quarantaquattrenne. Ha riferito ancora che non lo avrebbe voluto colpire, ma nella colluttazione, mentre il quarantaquattrenne si divincolava e cercava di difendersi, gli ha dato una botta proprio alla testa che lo ha stordito. Una volta ripresosi,  è riuscito ad arrivare al pronto soccorso.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico