POTENZA PICENA - È una storia toccante. Di quelle che insegnano a reagire dopo una caduta. È la storia, o meglio la vita, di Marina Romoli, l’ex campionessa...
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Sono passati più di sei anni da quel primo giugno in cui la campionessa, all’ora 21enne, si stava preparando per una prova di coppa del mondo quando è stata travolta da un’auto. Nell’incidente la Romoli riportò diversi traumi, ma quello peggiore fu alla colonna vertebrale, che l’ha costretta alla carrozzina. Ma Marina Romoli ha comunqe guardato avanti e ha fondato una Onlus che porta il suo nome. Una associazione di volontariato senza fini di lucro che ha lo scopo di finanziare la ricerca per curare il suo stesso problema: la lesione del midollo spinale che con donazioni, eventi benefici e aste, raggiunge molte vittime di incidenti, aiutandole nel percorso di riabilitazione, anche dal punto di vista economico.
Questa è solo una briciola della forza di Marina Romoli che è tornata in sella, su una speciale cyclette denominata spin bike indoor. «Vi ringrazio tutti dal primo all’ultimo - scrive sulla sua pagina Facebook dove ha pubblicato un video in sella alla bici - per il sostegno che mi date e mi avete dato in questi anni. Ci tengo a precisare che il video in cui pedalo è un risultato straordinario per me, ma la lesione spinale grave resta e quindi la mia vita rimane comunque legata ad una carrozzina. Per questo continuo a credere nella ricerca - conclude speranzosa la giovane - perché lei sola può dare una vera cura alla paralisi spinale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico