Porto Recanati, giovane squillo picchiata: arrestato l'aggressore

I carabinieri
PORTO RECANATI - I carabinieri della stazione di Porto Recanati, in collaborazione con quelli della Compagnia di Civitanova Marche, nel corso della notte, al termine degli...

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PORTO RECANATI - I carabinieri della stazione di Porto Recanati, in collaborazione con quelli della Compagnia di Civitanova Marche, nel corso della notte, al termine degli accertamenti, hanno proceduto all’arresto di un cittadino nigeriano, O.L.E. 41enne, domiciliato presso l’Hotel House, per i reati di induzione e sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni personali aggravate. Nel tardo pomeriggio di ieri, sono giunte al numero di emergenza 112 diverse telefonate di cittadini che segnalavano che una giovane donna che si trovava sotto la pineta era stata aggredita da un uomo che la stava colpendo violentemente con pugni e calci. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri della stazione di Porto Recanati che prontamente sono giunti sul posto riscontrando la presenza del 41enne che stava picchiando una connazionale di 25 anni, clandestina, che un vigile del fuoco in pensione stava tentando di soccorrere frapponendosi tra i due. I carabinieri, con non poche difficoltà, sono riusciti a bloccare l’uomo (ancora con l’aiuto del vigile del fuoco) che tentava ancora di picchiare la donna che per le percosse subite, nel frattempo sveniva. Mentre l’uomo è stato accompagnato in caserma, la donna è stata subito trasportata presso l’ospedale di Civitanova Marche dove rimane tuttora in osservazione.

Le indagini hanno permesso di accertare che l’uomo aveva indotto la donna ad esercitare la prostituzione dietro minacce e con l’obbligo di guadagnare 100 euro al giorno e  che, a causa dei servizi di contrasto posti in essere dalla Stazione dei carabinieri finalizzati a contrastare il fenomeno della prostituzione in pineta, non stava riuscendo a pagare.

Per tale motivo, l’arrestato l’aveva aggredita colpendola con pugni e calci e anche con un bastone raccolto a terra, all’altezza del viso e dell’addome, verosimilmente anche per provocare un aborto spontaneo, in quanto dai successivi accertamenti ospedalieri, la donna è risultata anche in stato di gravidanza da circa un mese. L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Camerino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre la donna rimane ricoverata presso l’Ospedale da dove verrà trasferita in una struttura protetta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico