Francesca raggiante il giorno dopo il parto: «Vittoria è uguale a suo padre. Ho soltanto seguito il mio cuore»

Francesca Polli, con in braccio la piccola Vittoria, insieme al primario Filiberto Di Prospero e la ginecologa Anna Maria Iannicco
PORTO RECANATI - Francesca Polli è raggiante il giorno dopo la nascita della piccola Vittoria, figlia sua e di Attilio Pierini, concepita grazie alla fecondazione...

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PORTO RECANATI - Francesca Polli è raggiante il giorno dopo la nascita della piccola Vittoria, figlia sua e di Attilio Pierini, concepita grazie alla fecondazione assistita. 

Cosa prova in questo momento? 

«Una gioia immensa, difficile da descrivere. Vittoria è uguale a suo padre. Lo so che si dice spesso così con le bambine, ma è sorprendente». 

 

 

Com’è andato il parto?

«Abbiamo cercato di non divulgare la notizia fino alla nascita (avvenuta mercoledì scorso all'ospedale di Civitanova) essendo una cosa un po’ delicata, ma è filato tutto liscio, non poteva andare meglio. I medici (guidati dal primario Filiberto Di Prospero, ndr) mi hanno rassicurato sul fatto che non c’erano legami diretti tra il trauma cranico che ho subito con l’incidente e la gravidanza, per cui siamo andati avanti senza particolari problemi».

Perché ha scelto il cesareo? «

Mi è stato consigliato dai medici, perché il parto naturale è comunque un’esperienza molto provante per il corpo. E anche in quello il caso ha voluto che mi si parasse davanti il numero 8».

Cioè?

«Questa settimana scadevano i termini della gravidanza e i medici per il cesareo erano disponibili proprio l’8 febbraio. Non volevo caricare troppo di significati questo numero, ma alla fine evidentemente è destino così». 

Una vittoria incredibile la sua. Il nome delle bimba è legato a questo?

«In realtà quando con Attilio fantasticavamo sui nomi, e più che altro lo facevamo sulle femmine perché per qualche motivo ne eravamo convinti, quello di Vittoria ci piaceva tantissimo, poi a questo si legava lo sport e quindi il suo mondo. Lo avevamo scelto e, visto come sono andate le cose, ci sta davvero a pennello». 

Ora per lei e Vittoria si apre una vita davanti da costruire insieme.

«Qualcuno forse l’avrà reputato un passo azzardato o frettoloso, ma degli altri mi interessa relativamente. Non so dire se sono stata coraggiosa o meno: ho seguito il mio cuore, senza farmi vincere dalle paure». 

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Corriere Adriatico