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PORTO RECANATI - L’abnegazione dei volontari della Croce Gialla di Recanati, così come quella di tutti coloro che operano nelle associazioni, ed il grave problema degli ascensori e dei montacarichi fermi all’Hotel House. Sono questi i principali aspetti che emergono dal post che l’associazione di pubblica assistenza recanatese ha pubblicato sulla sua pagina Facebook e che ritrae il soccorso ad una persona nel palazzone della città rivierasca.
«Fare il volontario non è solo ambulanza e sirene, ma soprattutto passione e dedizione, e fare 16 piani senza ascensore».
La situazione mette, quindi, in evidenza uno dei tanti problemi che si riscontrano nel palazzo multietnico portorecanatese: quello degli otto ascensori e dei due montacarichi fermi. Problematiche che derivano anche dal mancato pagamento delle quote condominiali da parte di molti condomini. A pagarne le spese sono però coloro che hanno bisogno di un immediato intervento del 118 e gli operatori sanitari che non possono utilizzare le barelle perché è impossibile scendere e salire con il montacarichi.
Nel caso di sabato pomeriggio a richiedere l’intervento era stata una donna in gravidanza. Per lei i volontari hanno utilizzato un telo con cui è stata portata a mano per ben 16 piani e poi soccorsa con l’ambulanza. In altri casi vengono utilizzate sedie apposite per portare i malati a spalla e, come è già accaduto, quando il peso della persona da soccorrere non permette ai sanitari questo tipo di manovre viene richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Quello che per molti è stato un post che ha fatto indignare, sia per le condizioni in cui sono costretti ad operare i soccorritori, sia per il rischio che corre chi deve essere soccorso al più presto, è invece una storia ordinaria per i volontari e per i condomini dell’Hotel House.
Potrebbe accadere, infatti, che ad avere bisogno del 118 sia una persona in condizioni ben più gravi ed anche il tempo di salire e scendere le scale potrebbe essere di vitale importanza per salvarlo. Ma, aspettando che almeno uno dei due montacarichi torni a funzionare, almeno per le situazioni sanitarie di emergenza, ad impegnarsi al massimo per salvare una vita sono i volontari e gli operatori sanitari che, soprattutto in questo periodo, hanno dimostrato di fare la differenza.
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Corriere Adriatico