Porto Recanati, la Guardia costiera sequestra uno stabilimento balneare

Il sequestro
PORTO RECANATI - I militari della Guardia costiera di Porto Recanati hanno svolto un’indagine culminata con un provvedimento di sequestro eseguito in uno chalet....

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PORTO RECANATI - I militari della Guardia costiera di Porto Recanati hanno svolto un’indagine culminata con un provvedimento di sequestro eseguito in uno chalet. L’attività di polizia giudiziaria è stata condotta nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2016” finalizzata anche a verifiche di carattere demaniale.

Il provvedimento di sequestro giudiziario è stato eseguito in una struttura situata sul pubblico demanio marittimo di Porto Recanati.
I militari hanno apposto i sigilli su manufatti e strutture di uno stabilimento balneare, a Nord del litorale cittadino. Stando alla ricostruzione del personale della Guardia costiera, gli stessi manufatti e strutture non sarebbero «conformi al titolo concessorio e, contestualmente, hanno delimitato aree gravate da vincolo paesaggistico per una superficie pari a circa 300 metri quadrati, inibendo l’accesso e la fruizione in quanto erano state apportate innovazioni non autorizzate e pertanto indebitamente sottratte a specifico provvedimento autorizzatorio ai fini paesaggistici e demaniali».
Il sequestro, di tipo preventivo, è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata dando seguito così all’attività d’indagine ed ai sopralluoghi che i militari della Guardia costiera di Porto Recanati, in collaborazione con la polizia locale, avevano posto in essere già all’inizio della stagione balneare. Un’attività, dunque, durata diversi mesi, nel corso della quale sono stati raccolti diversi elementi. I risultati dell’attività investigativa sono stati posti all’attenzione del sostituto procuratore titolare del fascicolo giudiziario. Il magistrato, condividendo quanto riscontrato dalla Guardia costiera, ha fatto scattare il provvedimento di sequestro preventivo.
Le attività di controllo demaniale continueranno al fine di scongiurare eventuali condotte illecite che potrebbero pregiudicare il paesaggio alterando le bellezze naturali del territorio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico