Alla scoperta dei segreti del brodetto, gli chef di Porto Recanati in cattedra. Prima lezione all’Alberghiero

Un momento della lezione
PORTO RECANATI - Prima lezione all’istituto alberghiero Einstein - Nebbia di Loreto per apprendere l’arte del brodetto portorecanatese. Il piatto tipico della...

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PORTO RECANATI - Prima lezione all’istituto alberghiero Einstein - Nebbia di Loreto per apprendere l’arte del brodetto portorecanatese. Il piatto tipico della città rivierasca che, grazie ad un progetto messo in campo dalla Pro loco, dall’Accademia del brodetto, dall’assessorato al turismo del Comune e dal Centro studi portorecanatesi, sta per ottenere il marchio De.Co (Denominazione comunale).

 

Il passaggio di testimone da chi conosce i segreti del piatto agli chef del futuro non poteva che concretizzarsi grazie all’impegno dei cuochi dell’Accademia del brodetto, nonché titolari di due ristoranti della città. 
German Scalmazzi della Rotonda e Fabio Cipriani del Giannino hanno raccontato alle classi quarta e quinta dell’istituto la storia che ha portato alla nascita del brodetto. «Abbiamo illustrato ai ragazzi la storia del piatto ma anche quella dell’Accademia - dice Scalmazzi -. È giusto che sappiano i motivi per cui è nata una associazione che si impegna a tenere alti la tradizione e il valore del piatto. Fino ad oggi abbiamo fatto di questo impegno uno stile di vita. Poi l’importanza delle caratteristiche di una prelibatezza che nella altre città ha una storia popolare, mentre per Porto Recanati è collegata alla ristorazione».

Un misto tra storia, tradizione e futuro quello che gli chef portorecanatesi hanno portato sui banchi dell’Alberghiero, in vista delle esercitazioni pratiche che si terranno più avanti. «Tra i ragazzi che hanno assistito alla lezione teorica - spiega Scalmazzi - sono stati scelti venti studenti che la prossima settimana seguiranno la lezione pratica. Di questi, solo dieci ci assisteranno in cucina durante un evento che si terrà nei prossimi mesi con gli esperti del settore e le istituzioni locali». Ma proprio perché l’obiettivo del progetto è quello di dare un futuro ad un piatto ricco di storia, nel corso dell’evento uno dei ragazzi sarà nominato “Ambasciatore del brodetto”. «È fondamentale che i nuovi chef comprendano l’importanza di portare avanti un concetto, una tradizione, un piatto che finora ci ha reso celebri in Italia e in Europa». 


Secondo Scalmazzi le basi per farlo sono solide. «Ho visto gli studenti molto interessati da quello che abbiamo spiegato, sono sicuro che otterremo grandi risultati». Soddisfatto anche il presidente della Pro Loco e dell’Accademia del brodetto, Marco Pacella. «Sappiamo che il Comune sta portando avanti le pratiche per l’istituzione della De.Co - dice -. Crediamo che questo riconoscimento, unito alla formazione che stiamo facendo in collaborazione con l’istituto alberghiero, possa essere un volano per il turismo della città ma anche per la sopravvivenza delle nostre tradizioni».

 

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Corriere Adriatico