Petriolo: fava, pecorino e saltarello Rivive la tradizione del Cantamaggio

Petriolo: fava, pecorino e saltarello Rivive la tradizione del Cantamaggio
PETRIOLO - Il Cantamaggio, assieme alla Pasquella e al canto della Passione di Cristo, è un canto rituale di questua che rappresenta una delle tradizioni popolari più antiche...

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PETRIOLO - Il Cantamaggio, assieme alla Pasquella e al canto della Passione di Cristo, è un canto rituale di questua che rappresenta una delle tradizioni popolari più antiche delle Marche.






Si diceva "Cantà' Màgghju", ossia cantare il Maggio, perché il canto è lo strumento principe, il più antico, l'arte che sempre si fa per sé e per gli altri.



"Tutti i canti dell'ispirata tradizione canora picena allietavano e sollevavano lo spirito e la materia dando alla pesante fatica, soave e opportuno refrigerio, sapor di agreste poesia", scriveva il maestro petriolese Giovanni Ginobili nel 1949.



La tradizione del Cantamaggio (e dei canti rituali di questua in genere), coi suoi cantori che passando casa per casa chiedono il permesso di suonare e portano auguri di prosperità in cambio di una mangiata e una bevuta, tiene inoltre viva la cultura dell’ospitalità.



Quindi, nello spirito della buona e antica tradizione, domenica 10 maggio una nutrita schiera di gruppi provenienti da tutte le Marche percorrerà il territorio di Petriolo portando il loro Cantamaggio (ogni zona, non dimentichiamolo, aveva il suo).



La giornata inizierà alle ore 9.00 con il raduno in piazza dei gruppi che per tutta la mattinata porteranno il buon augurio coi loro canti e la loro gioia in tutte le case per le contrade e le vie del Paese.



Poi, dopo pranzo, nel centro storico di Petriolo, si farà merennàta insieme ai suonatori tradizionali, che invaderanno con stornelli e organetti l'antica Piazzetta San Marco e tutte le vie del castello.



Dalle 15.00 fino a sera, infatti, tutti i gruppi partecipanti suoneranno e canteranno per la gente che interverrà, e il tutto scaturirà in una festa spontanea e comunitaria al modo di una volta, al suono del saltarello e dei versi della tradizione e in compagnia di fava, pecorino, porchetta e vino.



Nel corso della giornata, infine, l'illustratore maceratese Ugo Torresi detto Nooz girerà instancabile per il paese e per le campagne, disegnando il Cantamaggio Petriolese in tempo reale.



L’evento è presentato dalla Pro Loco di Petriolo in collaborazione con lo storico gruppo di portatori della tradizione popolare del maceratese Pitrió’ mmia, l’associazione culturale L’Orastrana e col patrocinio del Comune di Petriolo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico