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Conferma della condanna all'ergastolo con isolamento diurno, senza attenuanti, per Innocent Oseghale, 32enne pusher nigeriano, per l'omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio 2018 a Macerata. Sono le conclusioni del procuratore generale di Ancona Sergio Sottani nel processo in Corte d'assise d'appello per omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale, distruzione e occultamento di cadavere. Dalle 15 in udienza parleranno i legali di parte civile.
«Non vogliamo vendetta ma un processo e una sentenza giusti - ha detto Sottani citando nella sua requisitoria la poesia 'A tutte le donne' di Alda Merini - Nessuna attenuante per la condotta perpetrata in questa vicenda».
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«Sono qui, lui è così vicino. Ma io non sono come lui, io vorrei parlarci un giorno». Lo dice all'Adnkronos Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro, presente anche oggi in aula al Tribunale di Ancona dove sta per iniziare l'ennesima udienza del processo per l'omicidio della 18enne romana uccisa e fatta a pezzi nell'appartamento in via Spalato, a Macerata, il 29 giugno 2018. La mamma di Pamela non toglie mai gli occhi da Oseghale, seduto a pochi passi da lei e come l'ultima volta ascolterà la ricostruzione degli ultimi, terribili, attimi di vita della figlia. «Se è dura? Lo è tutti i giorni - dice - Non posso mancare, sono qui per quello che hanno fatto a Pamela, voglio giustizia».
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