CAMERINO - È tornata alla normalità da ieri la situazione dell’ospedale di Camerino, dove sono state riavviate le attività ordinarie, sia le sedute...
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Nelle scorse settimane sono svolte le attività di sanificazione e di riorganizzazione logistica per accogliere al meglio i pazienti dopo l’emergenza Covid 19. Letti distanziati con un calo di circa il dieci per cento rispetto a prima dell’emergenza, termoscanner, mascherine obbligatorie, ingressi scaglionati sono tra gli accorgimenti attuati dal direttore sanitario del presidio Giorgia Scaloni, per garantire il pieno rispetto delle normative contro il Covid 19. Il primo luglio si svolgerà anche una piccola cerimonia per l’inaugurazione della nuova Tac donata dalle assicurazioni Generali, tramite la fondazione Andrea Bocelli. Prevista inoltre una piccola festa di ringraziamento per tutti gli operatori sanitari, che hanno lavorato in prima linea per l’emergenza sanitaria legata al Covid 19. Spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia: «Siamo davvero felici del ritorno delle attività ordinarie nell’ospedale di Camerino, con il pieno ripristino di tutte le prestazioni sanitarie, in questa struttura che è un punto di riferimento per un vasto territorio della zona montana. Ci auguriamo che le attività riprendano tutte a pieno regime e che tutte le problematiche legate al Covid 19 non si ripresentino. Nel dopo emergenza ci troviamo un ospedale potenziato, con strumentazione di elevato livello, come il nuovo tavolo radiologico, la nuova Tac, ecografi e tutte le altre strumentazioni donate, a tutti i donatori va il nostro ringraziamento. Ora ci auguriamo sia implementato il personale».
All’ingresso della struttura un addetto misura la temperatura con il termoscanner, tutti gli operatori sanitari sono dotati di dispositivi di protezione personale, i pazienti, tranne che nei casi di minori, invalidi e persone non autosufficienti, devono entrare da soli e muniti di mascherina chirurgica, firmando un modulo di autocertificazione. Ci saranno termoscanner anche all’ingresso degli ambulatori. I ricoverati avranno visite che dureranno un massimo di trenta minuti, da parte dei loro parenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico