Attilio aveva 38 anni. A Recanati era stato una bandiera del basket

Attilio Pierini
RECANATI - Attilio Pierini era più della bandiera del basket recanatese. Era simbolo di tutta una città. La grinta e la classe con cui stava sul parquet facevano da...

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RECANATI - Attilio Pierini era più della bandiera del basket recanatese. Era simbolo di tutta una città. La grinta e la classe con cui stava sul parquet facevano da contraltare a quel sorriso sempre bonario, alla pacca sulla spalla che riservava a tutti. Il padre Giuseppe era stato il patron della Us Basket Recanati per cui aveva dovuto lottare fin da giovanissimo con la nomea del “figlio di papà”. In silenzio, facendo parlare il campo anziché le malelingue, Attilio si è guadagnato ogni singolo gallone sulla sua giacca.

 

Partendo dalla Serie C, sempre vestendo i colori gialloblu, è salito passo dopo passo fino alla Serie A2, guidando da capitano la squadra leopardiana negli anni gloriosi nel secondo campionato nazionale. Conclusa l’epopea della Usbr aveva trovato la sua seconda casa nella vicina Civitanova, vestendo la casacca della Virtus in Serie B. «È stato un leader, una persona di riferimento - lo ricorda l’assessore recanatese Francesco Fiordomo -, la notizia della sua scomparsa è un pugno allo stomaco e ha provocato una tristezza profonda». «Con Attilio e con il papà ci sentivamo costantemente – le parole dell’ex dg recanatese Michele Paoletti –, una persona speciale». Il 2019/2020 era iniziato con qualche problema fisico e un ginocchio che non ne voleva sapere di tornare al 100%. In una delle sue ultime interviste aveva affermato: «Tornerò al massimo: non sarà un infortunio a decidere quando lascerò il basket». Purtroppo, Attilio, non ha potuto scegliere come salutare la curva che lo aspettava in piedi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico