Lo sfogo del sindaco Giuseppetti: «Adesso basta code all’ufficio postale»

Le code all'ufficio postale
CALDAROLA - «Non possono più restare inascoltate le numerose lamentele che giungono fino alla sede comunale di Caldarola relative ai disservizi dell’ufficio...

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CALDAROLA - «Non possono più restare inascoltate le numerose lamentele che giungono fino alla sede comunale di Caldarola relative ai disservizi dell’ufficio postale». È quanto afferma il sindaco Luca Maria Giuseppetti. «Durante il periodo di lockdown dovuto al Coronavirus l’orario di apertura era limitato a qualche ora a settimana, con le nuove disposizioni governative sono aumentati i giorni e le ore, ma i disagi sono rimasti quasi invariati. Cittadini caldarolesi che attendono anche ore per poter entrare alle poste per fare operazioni fondamentali per la vita quotidiana familiare o aziendale, lunghe file all’aria aperta, con qualsiasi situazione climatica, che non aiutano le regole contro gli assembramenti.

Nella fase più acuta del periodo di limitazioni dovute al Coronavirus era concepibile una lentezza nelle operazioni, vuoi per il massimo rispetto delle norme, vuoi per un’eccessiva cautela e quant’altro, ma ora a distanza di mesi questa situazione è diventata inaccettabile».
Per questo motivo il sindaco Giuseppetti chiede a chi di competenza di ampliare ancora di più gli orari di apertura o affiancare all’unico sportello aperto altro personale che snellisca le file. «Si fa di tutto per alleggerire le operazioni quotidiane, si punta sempre più alla sburocratizzazione e poi ti trovi a fare un’ora di fila per pagare un bollettino, nel 2020 tutto ciò è inconcepibile», afferma Giuseppetti chiedendo l’intervento della direzione provinciale di Poste Italiane. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico