Terremoto nelle Marche, nonna Peppina torna a casa: «Grazie ​anche a chi mi vuole male»

Seduta fuori casa a prendere l'aria buona di Fiastra, più serena, dopo un pranzo in famiglia con le due figlie Gabriella e Agata e i parenti, come non le accadeva da...

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Seduta fuori casa a prendere l'aria buona di Fiastra, più serena, dopo un pranzo in famiglia con le due figlie Gabriella e Agata e i parenti, come non le accadeva da undici mesi. Il ritorno nella casetta di legno in frazione San Martino, dissequestrata dopo un lungo iter dovuto alle procedure per le autorizzazioni paesaggistiche, ha restituito il sorriso a nonna Peppina, al secolo Giuseppa Fattori, 96 anni il 26 novembre prossimo, simbolo della forza e determinazione degli sfollati, la cui casa era stata resa inagibile del terremoto del 2016.


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L'anziana è entrata di nuovo oggi nell'alloggio costruito in terreno della famiglia vicino alla sua abitazione danneggiata, avvolta da un mix di emozioni e sentimenti per una «casa dei sogni» ora divenuta realtà. «Sono tanto emozionata ma anche contenta, avevo perso tutto...», ha detto commossa e quasi incredula. Negli ultimi tempi, complici i problemi fisici oltre ai tempi di rientro che continuavano ad allungarsi nonostante la legge 'salva Peppina' varata nel dicembre scorso dal Governo Gentiloni, l'anziana aveva quasi perso le speranza di tornare nella sua terra, a prendersi cura delle galline e dell'orto forzatamente abbandonato dopo il sisma che le aveva tolto l'abitazione e la preziosa quotidianità.

Era tanta l'emozione oggi, riferisce la figlia Gabriella, che Peppina ha persino ritardato il consueto riposino pomeridiano per godersi la felicità di questi momenti: ha mangiato insieme ai famigliari e poi si è seduta in 'verandà sorridente a respirare l'aria di casa, prima di coricarsi. Pur di rimanere vicino alla casetta 'sigillatà per l'ipotesi di abuso d'ufficio, si era adattata a vivere in un container, senza riscaldamento, installato lì accanto all'epoca del sisma del 1997. In questi undici mesi, sfrattata dalla casetta di legno, aveva poi abitato per la maggior parte del tempo con la figlia Gabriella. E non erano mancati i guai fisici: prima uno scompenso cardio-circolatorio, poi la caduta e la frattura di un polso che recentemente le erano costate due mesi in ospedale a Camerino e quattro di riabilitazione in Rsa a Calstefidardo.


Dopo il ritorno insperato a casa, i pensieri di Nonna Peppina sono tornati a pezzi della propria vita, al marito morto quasi 60 anni ma anche al periodo lontano da Fiastra tra beghe amministrative e penali, fino al dissequestro. «Ringrazio tutti - ha detto - quelli che mi hanno voluto bene ma anche quelli che mi hanno voluto male». «Ora potrà rimanere nella casetta finché lo vorrà», ha osservato Gabriella. Le terranno compagnia e l'assisteranno l'altra figlia Agata e un'amica di famiglia.
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Corriere Adriatico