Lo prende per il collo e gli rompe un dito: un automobilista condannato a tre anni

Lo prende per il collo e gli rompe un dito: un automobilista condannato a tre anni
MUCCIA -  Litigano in strada per questioni di velocità, poi uno dei due scende, prende l’altro automobilista per il collo e gli spezza un dito. Condannato a tre...

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MUCCIA -  Litigano in strada per questioni di velocità, poi uno dei due scende, prende l’altro automobilista per il collo e gli spezza un dito. Condannato a tre anni di reclusione, quindi senza sospensione condizionale. Sotto accusa era finito un umbro di 66 anni, originario di Otricoli. I fatti contestati risalgono al 16 aprile del 2014 quando un romano, all’epoca 68enne, stava percorrendo la statale 77.


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Erano circa le 18 quando, dopo aver superato il centro commerciale La Maddalena dove era stato a fare spesa, il 68enne si era diretto verso Pieve Torina. L’uomo raccontò che in quel tratto di strada andava a velocità ridotta perché i cartelli stradali indicavano come velocità massima i 30 chilometri orari. Poco dopo però dietro di lui sopraggiunse una Chevrolet che aveva iniziato a “spronarlo” ad accelerare a suon di clacson. Alla fine il 68enne – così ha riferito - fu costretto ad accostare a causa del pericoloso sorpasso compiuto dalla Chevrolet e proprio durante il sorpasso ci sarebbe stato un veloce scambio di consigli dai finestrini: il romano avrebbe invitato l’umbro ad andare piano e l’umbro avrebbe invitato il romano ad andare altrove. Alla fine però l’umbro scese dall’auto e scaricò sul romano tutta la sua rabbia: prima lo prese per il collo fino quasi a soffocarlo, poi lo afferrò per un dito e glielo fratturò. Il 68enne andò prima dai carabinieri e poi in ospedale dove dovette sottoporsi a un intervento chirurgico. Venerdì scorso il processo di primo grado a carico dell’umbro, accusato di lesioni aggravate, è arrivato a discussione. Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione (quindi senza la possibilità di beneficiare della sospensione condizionale della pena). Richiesta accolta e pena confermata dal giudice Francesca Preziosi.
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Corriere Adriatico