MORROVALLE Tragico schianto tra due auto, muore un uomo di 48 anni. Si chiamava Paolo Petrini, originario di Montegranaro e residente a Corridonia con la sua famiglia. In...
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Paolo Petrini, pochi minuti dopo le 16 di ieri, si trovava al volante di una Fiat Grande Punto di colore nero, intestata ad un familiare. Viaggiava in direzione di Trodica quando, all’altezza dell’incrocio, per cause che sono in corso di accertamento da parte di una pattuglia della polizia stradale di Camerino, si è scontrato con una Subaru Levorg. Al volante della macchina si trovava G. B., 78 anni, residente a Macerata. L’impatto tra le due vetture è stato violentissimo. Un frontale terribile, che non ha lasciato scampo al quarantottenne. Immediatamente sono scattati i soccorsi e sul posto sono intervenuti l’automedica del 118, una ambulanza della Croce Verde di Civitanova e una di Morrovalle e Montecosaro e i vigili del fuoco del comando di Macerata. I pompieri hanno estratto dalle lamiere delle macchina entrambi i conducenti. Per Paolo Petrini, purtroppo, non c’era più nulla da fare. Inutili i soccorsi. Versava in condizioni gravissime l’anziano di Macerata, che era cosciente. Viste e considerate le sue condizioni, il personale medico e sanitario del 118 ha richiesto l’intervento dell’eliambulanza che, partita dall’ospedale di Ancona, è atterrata sul campo che costeggia l’incrocio. L’uomo è stato caricato a bordo dell’elicottero e trasportato all’ospedale di Torrette. È ricoverato in prognosi riservata, in pericolo di vita. I pompieri sono rimasti sul posto per la messa in sicurezza delle due auto, mentre gli agenti della Polstrada hanno effettuato i rilievi di rito per chiarire la dinamica dell’incidente. Petrini lascia la moglie Simona Maurizi e una figlia. Aveva avuto, tempo fa, due incidenti gravi. Petrini da gennaio di quest’anno collaborava come tirocinante presso la cooperativa sociale “Il Talento” di Morrovalle. In macchina aveva ancora due vasetti di marmellata, di quelli preparati da Paolo e dai ragazzi che fanno parte dell’associazione. «Era un uomo di costituzione robusta, lo chiamavamo tutti Paolone – lo ricorda con queste parole il presidente della cooperativa, Gabriele Astolfi –. Sempre sorridente, mai arrabbiato. Era molto socievole». «Sei entrato a far parte della nostra famiglia, tu ci hai riempito della tua presenza – si legge in un messaggio diffuso tra i ragazzi della cooperativa -. Grazie per questo tuo talento, grazie perché fino a pochi minuti prima eravamo al tuo fianco. Non perdere l’abitudine di parlare, chiacchierare e raccontare, come ti piaceva fare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico