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MONTELUPONE - Una storia a lieto fine. Il Covid lascia anche questo. Piccole meteore che si fanno spazio in mezzo a tante tristi notizie. Questa volta, però, le vite sono due e forse il valore è più grande. È la storia di due sorelle, Ada e Pierina Micucci, rispettivamente di 96 e 100 anni, che dopo aver vissuto un secolo di vita, affrontando tutte le difficoltà che chiunque trova nel suo cammino, sono riuscite a battere anche il virus.
A raccontare la loro malattia, stupito per come la tempra di due donne “vecchio stampo” sia riuscita ad avere la meglio anche su un virus che è stato letale per milioni di persone, è il loro nipote Giampiero Micucci, figlio di uno dei due fratelli delle donne, entrambi scomparsi.
«Hanno contratto il virus a fine febbraio - dice - .
Gli anni che avanzano non hanno permesso alle due sorelle di rendersi conto della malattia, ma sono stati i famigliari a trarne l’insegnamento più profondo: «Anche mia figlia - dice Micucci - ha voluto raccontare la loro storia per dimostrare la forza di chi è nato tanti anni fa e che, nonostante gli acciacchi di una vita, può vantare una stoffa ben diversa dagli altri». Ad unire Ada e Pierina non è stato solo il legame di sangue, ma anche la vita stessa che le ha rese vedove e le ha spinte a trascorrere insieme il resto dei loro giorni, nella loro casa di Montelupone.
Una vita tra le Marche e l’Argentina: «Sono nate a Montelupone - dice il nipote - , Ada ha vissuto sempre lì, a parte qualche anno a Potenza Picena. Pierina, invece, negli anni ’60 è emigrata in Argentina dove si è sposata con un suo concittadino di Montelupone. Quando è rimasta vedova è tornata in Italia ed insieme a sua sorella hanno deciso di continuare a vivere insieme, anche perché nessuna delle due ha avuto figli».
Sono state settimane di apprensione quelle dei nipoti per le due sorelle: «Non siamo riusciti a capire come siano state contagiate - dice Micucci - . Non avevano ancora fatto il vaccino: quando sono risultate positive mi stavo muovendo per effettuare la prenotazione per riceverlo a domicilio, ma non ho fatto in tempo. Ora mi consulterò con il medico di famiglia affinché lo possano avere». Per due donne che hanno ricordato la guerra ed i momenti più tristi del Paese, il Covid, in una forma lieve, non ha avuto conseguenze irreparabili. A renderle forti e combattive, forse, il loro legame che è sopravvissuto anche a questa difficoltà. La mente probabilmente non sarà riuscita a custodire questa esperienza, ma chi vive al loro fianco ne potrà trarre l’esempio e la forza necessari ad affrontare il futuro.
Corriere Adriatico