Maxi rogo a Montecosaro in pieno lockdown: 66enne patteggia la pena

Maxi rogo a Montecosaro in pieno lockdown: 66enne patteggia la pena
MONTECOSARO  - In pieno lockdown aveva acceso un fuoco per bruciare un piccolo cumulo di rifiuti urbani, poi la situazione gli era sfuggita di mano e le fiamme si erano...

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MONTECOSARO  - In pieno lockdown aveva acceso un fuoco per bruciare un piccolo cumulo di rifiuti urbani, poi la situazione gli era sfuggita di mano e le fiamme si erano propagate sulla scarpata e sul terreno sovrastante bruciando di tutto: piante di olivo, una quercia e un’acacia, sei auto di cui una alimentata a metano, rifiuti e materiali di vario genere tra cui pneumatici, lastre in eternit, casse in plastica, bancali in legno e parte della ditta in disuso all’esterno della quale era stato appiccato l’incendio. Non solo.

 

Le fiamme avevano raggiunto anche un cavo di alimentazione dell’energia elettrica e per questo era stato necessario l’intervento dei tecnici dell’Enel che per effettuare le operazioni del caso dovettero interrompere la fornitura di energia elettrica alle abitazioni adiacenti.


Ieri nel corso dell’udienza preliminare celebrata dinanzi al Gup del Tribunale di Macerata Domenico Potetti e al pubblico ministero Rita Barbieri, un 66enne di Montecosaro ha formalizzato il patteggiamento per il reato di incendio, alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Il fatto era avvenuto il 17 aprile dello scorso anno in località Cavallino.

Il rogo si sviluppò verso le ore 16 e i vigili del fuoco impiegarono circa tre ore per spegnerlo e mettere in sicurezza l’intera area. Accusato anche di non aver ottemperato al provvedimento del sindaco con il quale gli veniva ordinato di bonificare le aree interessate dall’incendio il 66enne è stato sanzionato col pagamento di 96 euro di ammenda. L’ex piccolo imprenditore era difeso dall’avvocato Giorgio De Seriis. 

 

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Corriere Adriatico