Donna di 38 anni attirata dal branco in una casa e violentata, quattro pakistani a processo

Il Tribunale di Macerata dove si celebra il processo
MONTECOSARO - Attirata in casa con la promessa di consumare eroina, una 38enne era stata violentata dal branco. Ieri quattro pakistani sono stati rinviati a giudizio con le...

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MONTECOSARO - Attirata in casa con la promessa di consumare eroina, una 38enne era stata violentata dal branco. Ieri quattro pakistani sono stati rinviati a giudizio con le accuse, per tutti, di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, mentre uno solo di loro deve rispondere anche di spaccio e violenza sessuale, un altro di tentata violenza sessuale e tentata violenza privata.

 

La donna, maceratese, si è costituita parte civile con l’avvocato Leide Polci. La violenza risale alla notte del 6 marzo 2020. Alle 23 alla centrale operativa della Compagnia di Civitanova arrivò una richiesta di aiuto da parte di una donna che in lacrime aveva riferito di essere appena stata violentata da quattro extracomunitari. 

I carabinieri della locale Stazione raggiunsero immediatamente il posto indicato dalla giovane e la trovarono sotto choc seduta su un marciapiede. La 38enne non aveva smesso mai di piangere mentre raccontava l’incubo appena vissuto: quella sera aveva raggiunto la casa di un giovane pakistano di nome Ali che vive a Montecosaro Scalo, il pusher l’aveva invitata a salire promettendole eroina in cambio di un rapporto sessuale. La giovane accettò ed entrò nell’abitazione, ma oltre al 37enne Sharafat Ali, trovò altri suoi connazionali: Shahzad Ali, 43 anni, Asif Mirza, 31 anni, e Sharafat Ali (omonimo del primo ma più piccolo di due anni).

Secondo quanto raccontato dalla stessa vittima e secondo quanto accertato dalla procura nel corso delle indagini preliminari – il fascicolo è del pm Rosanna Buccini –, i quattro pakistani, approfittando delle condizioni di inferiorità psicologica e fisica della vittima (tossicodipendente in cerca di eroina), l’avrebbero picchiata prendendola a pugni in varie parti del corpo e l’avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con ognuno di loro. Solo dopo la violenza la giovane era riuscita a riprendere i vestiti e a scappare. Uno di loro, Mirza, avrebbe cercato di strapparle di mano il cellulare per impedirle di chiedere aiuto (di qui l’accusa di tentata violenza privata), la 38enne però era riuscita a trattenere il cellulare e una volta in strada aveva chiesto aiuto.
 


I carabinieri quella notte allertarono la Croce Verde, i volontari li raggiunsero e trasportarono la giovane in ambulanza all’ospedale di Civitanova dove fu sottoposta a tutti i controlli e a tutte le cure del caso. Nel frattempo i militari, con il supporto di un’altra pattuglia, entrarono nell’abitazione del pakistano e uno di loro reagì tentando di colpirli con pugni e gomitate, fu arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il processo a carico dei quattro si aprirà il 4 aprile del prossimo anno. Sono tutti difesi dall’avvocato Francesco Giorgio Laganà.
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Corriere Adriatico