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MONTECASSIANO - I foulard rossi al collo a punteggiare la folla della collegiata. Le giubbe giallo fluo della Protezione civile schierate ai lati dell’altare. E poi “le moto rosce”, il gruppo di “sindacalisti motociclisti” che aveva formato in seno alla “sua” Cgil.
In tantissimi nella chiesa centrale del paese per l’ultimo saluto a Domenico Ticà (vittima di un incidente in moto a Treia): oltre ai familiari, amici, conoscenti (tra i quali i sindaci di Montecassiano Leonardo Catena e di Pollenza Mauro Romoli), la Protezione civile (ne era stato coordinatore comunale), i compagni della Cgil (compreso il segretario regionale Maurizio Santarelli) con i quali aveva condiviso tante battaglie.
Una cerimonia partecipata ma sobria, che ha avuto i suoi momenti più toccanti nel finale, quando hanno preso la parola anche la moglie Simonetta e una delle due figlie, Silvia. «Domenico, grazie per essere stato un uomo non comune, un uomo speciale, retto, rigoroso, ricco di sani ideali, sempre vicino ai più svantaggiati - ha detto la moglie -. La tua vita ruotava intorno alla famiglia e all’impegno politico, ce ne sono di motivi per esser orgoglioso di te. E noi lo siamo».
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