Il Tribunale dichiara fallita la ditta della famiglia Orazi legata al delitto di Rosina

Il Tribunale i Macerata
MONTECASSIANO - Il Tribunale di Macerata ha dichiarato il fallimento della ditta della famiglia Orazi. La sentenza è stata depositata nei giorni scorsi, al prossimo marzo...

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MONTECASSIANO - Il Tribunale di Macerata ha dichiarato il fallimento della ditta della famiglia Orazi. La sentenza è stata depositata nei giorni scorsi, al prossimo marzo invece è stata fissata l’adunanza dei creditori per l’esame delle passività davanti al giudice delegato.

 

La società è la Car Commercio Autoricambi Srl, con sede a Macerata in via Rosati 7/9, a pochi metri da via Spalato. Il negozio era gestito dal 79enne Enrico Orazi accusato, in concorso con la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti, di aver ucciso la moglie Rosina Carsetti il pomeriggio della vigilia di Natale dello scorso anno nella villetta in via Pertini 31 a Montecassiano dove da circa un anno vivevano tutti insieme dopo il trasferimento in quell’abitazione di Arianna e del figlio Enea. E anche l’attività di famiglia era portata avanti inizialmente solo da Enrico Orazi, poi anche Arianna lo aveva aiutato fino allo scorso febbraio quando sia lei sia il figlio finirono in carcere per l’omicidio dell’anziana familiare. Ma già dopo l’omicidio i clienti sarebbero diminuiti notevolmente, per due mesi Enrico Orazi era finito ai domiciliari e la saracinesca del negozio era rimasta spesso abbassata.

Il 23 novembre scorso il collegio composto dal presidente Luigi Reale, dal giudice Enrico Pannaggi e dal giudice relatore Jonata Tellarini ha emesso sentenza di fallimento nominando quale giudice delegato Tellarini e come curatore Vanessa Rastelli. Dopo il deposito dei bilanci, delle scritture contabili e fiscali obbligatorie e dell’elenco dei creditori, per il prossimo 29 marzo è stata convocata l’adunanza dei creditori in cui si procederà all’esame dello stato passivo. Entro 30 giorni da quella data i creditori e chi vanta diritti personali o reali mobiliari o immobiliari su cose in possesso della società fallita potrà presentare la domande di insinuazione.
 

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Corriere Adriatico