Prelevato il Dna dalle unghie di Rosy, un nuovo sopralluogo nella villetta

Il sopralluogo nella villetta di Montecassiano
MONTECASSIANO - Prelevati Dna e campioni di materiale biologico dalle unghie di Rosina Carsetti, ulteriori tracce sono state cercate nella villetta di via Pertini. A tutti e tre i...

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MONTECASSIANO - Prelevati Dna e campioni di materiale biologico dalle unghie di Rosina Carsetti, ulteriori tracce sono state cercate nella villetta di via Pertini. A tutti e tre i familiari della casalinga uccisa la sera della vigilia di Natale sono stati sequestrati i telefoni cellulari. La procura adesso vuole sentirli tutti, giovedì prossimo oltre al nipote della vittima, il 20enne Enea Simonetti, saranno interrogati anche la figlia di 48 anni Arianna Orazi e il marito 81enne Enrico Orazi. 

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Sono questi alcuni degli ultimi sviluppi dell’indagine sulla morte della casalinga 78enne originaria di Matelica (trovata senza vita in cucina la sera del 24 dicembre scorso) che vede indagati per omicidio in concorso e maltrattamenti i tre familiari che convivevano con lei. Ieri mattina i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale e i colleghi della Sezione investigazioni Scientifiche di Ancona, gli avvocati degli indagati, Andrea Netti e Valentina Romagnoli, insieme alla figlia della vittima si sono recati in obitorio.

Gli investigatori, infatti, hanno voluto effettuare l’ultimo prelievo prima del funerale e hanno prelevato campioni di materiale biologico dalle unghie della 78enne. Sotto le unghie di Rosy potrebbe esserci il Dna dell’assassino, della persona da cui Rosina ha cercato di difendersi la vigilia di Natale. Gli accertamenti poi sono proseguiti nella villetta di via Pertini e si sono concentrati in particolare nelle zone in cui sarebbe passato il rapinatore che, secondo la versione dei familiari, avrebbe ucciso la 78enne ovvero la zona retrostante del giardino, dove c’è la portafinestra che dà in cucina. I militari della Scientifica hanno effettuato rilievi anche nelle due scale che potrebbero essere state utilizzate dal rapinatore.

«Sono riscontri oggettivi – ha commentato l’avvocato Netti – che è bene che si facciano per avere ulteriori supporti scientifici. Sono sicuramente queste prove di rango superiore e non le due o tre testimonianze delle persone sentite, che lasciano il tempo che trovano. Quello che invece riscontro è una scena del delitto compromessa, non so fino a che punto, mi sto facendo un’idea strada facendo. Questo è un elemento che da un punto di vista difensivo utilizzeremo fino alla morte, non discuto le priorità date in sede di indagine ma sto riscontrando che ogni volta che si fa un accesso ci sono sovrapposizioni di orme che forse non dovevano esistere».

Martedì prossimo i militari della Scientifica torneranno per la terza volta per proseguire gli accertamenti, lunedì invece verrà conferito l’incarico al consulente informatico della procura Luca Russo per le verifiche sul computer e sui telefonini sequestrati. I familiari nomineranno un proprio consulente di parte, l’esperto informatico Henry Coppari. Giovedì invece è previsto l’interrogatorio di tutti e tre gli indagati.
 

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Corriere Adriatico