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MONTE SAN GIUSTO - Sequestrarono il turista inglese Sam Kourosh Patrick Demilecamps per ottenere 7.000 euro, quattro giovani condannati con pene dagli otto ai tre anni, un quinto imputato è stato rinviato a giudizio, per il lui il processo in Corte d’Assise si aprirà a febbraio.
Si è celebrata ieri mattina a Firenze l’udienza preliminare a carico del marocchino Ahmed Rajraji, 22 anni, Dona Conte, 23 anni, entrambi di Montegranaro, Beliga Rubens Gnaga, 19 anni che con il padre vive nell’appartamento a Monte San Giusto dove il turista inglese era stato tenuto in ostaggio, Aurora Carpani, 21 anni, e Shuayb Athimni 24 anni, entrambi di Montegranaro. I primi quattro, difesi dagli avvocati Vando Scheggia, Umberto Gramenzi, Levino Cinalli e Irene De Simio avevano chiesto di procedere con rito abbreviato, mentre il legale di Athimni, Marco Tomassini del foro di Trento non aveva richiesto riti alternativi. Per i quattro ieri il pubblico ministero Antonino Nastasi ha chiesto condanne dagli otto ai dieci anni.
Il Gup Federico Zampaoli, all’esito della camera di consiglio, ha letto il dispositivo: otto anni per Rajraji; cinque anni e due mesi per Conte e Gnaga; tre anni tre mesi e 10 giorni per Carpani che è stata assolta dalle accuse del porto di Taser in concorso con gli altri e lesioni in concorso con RajRaji, Conte e Gnaga.
La provocazione
A tutti sono state riconosciute le attenuanti della provocazione (da parte della persona offesa), della lieve entità e per il rito scelto, tranne Rajraji che aveva un precedente per furto agli altri sono state date anche le generiche.
Era arrivato in Italia il 4 giugno
Il fatto alla base del procedimento è il rapimento del turista inglese 26enne (parte civile con l’avvocato Michele Zuccaro del foro di Ancona) avvenuto il 6 ottobre del 2021 a Firenze. Demilecamps era arrivato in Italia il 4 giugno di quell’anno per trascorrere l’estate nel Bel Paese. Quasi subito, a Bologna conobbe Shuayb, a casa dei suoi nonni a Fermo il turista londinese si fece spedire dalla madre una carta di credito. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il 14 giugno Demilecamps raggiunse Civitanova dove, tramite Shuayb, aveva conosciuto Rajraji e Gnaga, e da lì si era spostato in varie città del centro e sud Italia.
Il 5 ottobre Shuayb gli avrebbe proposto di incontrarsi a Firenze affermando di avere una cospicua disponibilità di denaro.
A ideare il piano, per la Procura, sarebbe stato Rajraji. L’indomani il londinese andò all’incontro insieme ad un amico col quale avevano trovato alloggio in un ostello. Demilecamps era seduto su una panchina quando fu aggredito da Beliga, Rajraji e Conte con calci e pugni e stordito con una scarica di taser prima di essere caricato in auto e portato a Monte San Giusto. Tutto questo per farsi consegnare 7.000 euro di riscatto (ne ottennero 1.500 euro).
Per gli inquirenti Athimni sarebbe andato all’ostello dove Demilecamps alloggiava e avrebbe costretto l’amico a consegnargli il bagaglio e i monili in oro del londinese: una collana e un bracciale in oro e due orecchini di diamante. Nell’appartamento di Monte San Giusto il turista fu sottoposto a sevizie (scariche di pistola elettrica, colpi sparati con un fucile da softaire tentativi di soffocamento in vasca), poi il 10 ottobre riuscì a contattare i genitori dicendo che era stato rapito da una banda di criminali che chiedeva 6.000 euro di riscatto per un debito pregresso ed era riuscito a mandare la posizione. Il 13 ottobre i carabinieri del Ros e del Reparto operativo fecero irruzione bloccando 4 dei 5 ragazzi e liberando il turista inglese.
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Corriere Adriatico