Gli trovarono droga in casa dopo l'incidente mortale, Farah assolto dall'accusa di spaccio

Farah Marouane
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MONTE SAN GIUSTO - Spaccio e falso. Nuovo processo a carico di Marouane Farah il marocchino di 35 anni che la notte del 3 marzo 2019 a bordo della sua Audi A6 causò un tragico incidente stradale lungo la statale Adriatica nel territorio di Porto Recanati uccidendo Gianluca Carotti, 47 anni, ed Elisa Del Vicario, 40, entrambi di Castelfidardo e ferendo gravemente i rispettivi bambini.

 

 

Farah in passato era stato anche condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione per la detenzione di 224 chili di hashish (condanna confermata in Appello). Ieri mattina per lui si è celebrata l’udienza preliminare davanti al gup Domenico Potetti e al pm Enrico Riccioni. Accusato di detenzione di 90 grammi di hashish - che gli erano stati trovati in camera da letto insieme a sostanze da taglio e 2.000 euro dalla polizia la notte del tragico incidente. Dopo il sinistro, infatti, gli agenti effettuarono una perquisizione nell’abitazione del marocchino e lì trovarono la droga – e di falso, per aver denunciato falsamente a gennaio del 2019 di aver smarrito la patente. La notte dell’incidente, invece, gli agenti gli trovarono addosso il documento.

Ieri il pm ha chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi per entrambi i reati, il giudice ha invece assolto Farah dallo spaccio con la formula “perché il fatto non costituisce reato” e lo ha condannato per il falso a due mesi commutando la pena in lavori socialmente utili. «Abbiamo sostenuto che l’hashish era per uso personale – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Galeota –, in assenza di altri elementi tipici dello spaccio come bilancino, cellophane e stagnola». La procura, pur rispettando la decisione del giudice, ha annunciato che una volta depositate le motivazioni impugnerà la sentenza in Appello.

 

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Corriere Adriatico