Neonata morta, tracce di droga ma le indagini difensive lo smentiscono. La mamma non sapeva di essere incinta

Il tribunale di Macerata
MATELICA - Nell’ottobre dello scorso anno ha partorito in casa, aiutata dal compagno, e la neonata è morta subito dopo. Sono ancora in corso le indagini da parte del...

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MATELICA - Nell’ottobre dello scorso anno ha partorito in casa, aiutata dal compagno, e la neonata è morta subito dopo. Sono ancora in corso le indagini da parte del sostituto procuratore Rosanna Buccini, che vuole chiarire i contorni della tragedia avvenuta a Matelica.

 

Sono stati depositati i risultati dell’autopsia svolta dal medico legale Adriano Tagliabracci, secondo cui la piccola è deceduta a seguito delle complicazioni derivanti da un parto non avvenuto in ospedale e in condizioni non idonee. La madre, tra l’altro, aveva dichiarato che non si era accorta di essere incinta. Tesi confermata anche dal compagno. 
Escluso ogni segno di violenza. Ma lo stesso Tagliabracci in un passaggio della perizia parla del rinvenimento di tracce di droga (ma non viene specificata la quantità). I genitori della piccola sono difesi dagli avvocati Massimiliano Ciaboco, Daniele Carmenati e Giovanni Fattorini, che non appena appresi i risultati dell’autopsia li hanno comunicati ai loro assistiti, accusati di omicidio colposo. I legali hanno subito fatto scattare le indagini difensive. E un accertamento privato effettuato in un affermato laboratorio medico smentirebbe quanto emerso dagli accertamenti disposti dalla Procura. 
Così, forti di quanto da loro appurato, gli avvocati Ciaboco, Carmenati e Fattorini hanno chiesto che venga effettuato un esame con la formula dell’incidente probatorio. Giovedì prossimo in Tribunale è in programma l’udienza in cui il Gip Alessandro Manzoni conferirà l’incarico al medico legale Mariano Cingolani. Il collegio difensivo incaricherà un tossicologo che affiancherà il professor Piergiorgio Fedeli. 


«Il 118 – avevano puntualizzato gli avvocati della difesa subito dopo la tragedia - è stato chiamato contestualmente al verificarsi dell’evento ed è stata una chiamata pronta e contestuale operata dal compagno». Come detto, secondo la prima ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri della Compagnia di Camerino la donna avrebbe riferito di non sapere di essere incinta. È già madre di due figli, che sono tutelati dall’avvocato Paolo Carnevali.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico