Torna nella chiesa dell’Annunziata il prezioso dipinto rubato 47 anni fa

Un particolare del dipinto rubato e ritrovato dopo 47 anni
MATELICA - Sabato prossimo 7 maggio Matelica ritroverà un prezioso dipinto rubato nel maggio 1975 dal museo Piersanti, scovato in un’asta online dai carabinieri del...

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MATELICA - Sabato prossimo 7 maggio Matelica ritroverà un prezioso dipinto rubato nel maggio 1975 dal museo Piersanti, scovato in un’asta online dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine, guidati dal maggiore Lorenzo Pella. Si tratta del quadro “Deposizione di Gesù nel sepolcro”, dipinto presumibilmente tra il 1574 ed il 1580 dal pittore veneto Jacopo Da Ponte, detto Bassano. Si tratta di una pittura ad olio su tela, delle dimensioni di 68 centimetri, per 50,5 centimetri. Il dipinto era stato trafugato da ignoti dal museo Piersanti di Matelica, che ricade sotto l’amministrazione della cattedrale di Matelica. 

 

I carabinieri lo consegneranno alle 16 di sabato prossimo, nelle mani di don Ferdinando Dell’Amore, direttore del Piersanti. Il dipinto sarà esposto in via del tutto eccezionale il prossimo fine settimana nella chiesa della Santissima Annunziata a Matelica, poi sarà trasferito nel museo diocesano, in attesa che siano terminati i lavori di recupero del museo Piersanti, danneggiato dal terremoto. I militari del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine lo hanno scovato, come detto, in un’asta di opere d’arte sul web ed hanno subito avviato le indagini.

Effettuando i riscontri necessari anche tramite la propria banca dati, sono riusciti a stabilire che si trattava proprio del quadro rubato a Matelica di cui da ben 47 anni si era persa qualsiasi traccia e che era finito nel fiorente mercato delle aste online. In questo ambiente, peraltro, è possibile trovare diversi quadri del pittore cinquecentesco, quotati circa da cinquemila a ottomila euro per i dipinti di minori dimensioni, sino a 100mila, 200 mila euro per le opere più note. 



Jacopo Bassano visse tra il 1515 ed il 1592 e fu un pittore molto attivo. Il quadro ritrovato raffigura un soggetto molto in voga all’epoca. Si vede il Cristo morto con la testa reclinata all’indietro, sorretto da Giuseppe di Arimatea, con accanto il gruppo dolente delle Pie Donne, in una scenografia notturna, che coglie gli attimi precedenti alla deposizione di Gesù nel sepolcro. Bassano ne dipinse diverse versioni, uno si trova al Louvre, un altro alla Galleria Borghese di Roma.
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Corriere Adriatico