Matelica, false accuse di stalking. «Era lui a mandarsi da solo quei messaggi»

Il tribunale
MATELICA - Accusa un imprenditore di averlo stalkerizzato con numerosi messaggi, ma in realtà era lui a mandarseli sul proprio cellulare. È stato condannato a un...

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MATELICA - Accusa un imprenditore di averlo stalkerizzato con numerosi messaggi, ma in realtà era lui a mandarseli sul proprio cellulare. È stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per calunnia S.F., cinquantenne potentino. Dovrà pagare quattromila euro di provvisionale all’uomo che aveva accusato ingiustamente. Lo ha deciso ieri mattina il giudice Marika Vecchiarino. I fatti contestati risalgono al 2011. All’epoca S.F. viveva a Matelica con la compagna, una giovane figurante di sala dell’Europa dell’Est. In quel periodo, sia lui, sia la compagna denunciarono un imprenditore di Fiastra per stalking. All’autorità giudiziaria riferirono di aver ricevuto messaggi dal contenuto minatorio che a loro avviso sarebbero stati inviati dall’imprenditore. Il mittente era sconosciuto ma per loro era stato l’uomo a inviarli usando la tecnica dello “spoofing call”. A seguito di quella denuncia si aprì un procedimento per stalking a carico dell’imprenditore, ma nel corso delle indagini gli inquirenti non trovarono alcuna traccia della presunta attività persecutoria da parte dell’uomo, anzi. Dagli accertamenti sarebbe emerso che sarebbero stati i querelati a inviarsi i messaggi. Per entrambi ora, l’accusa è di calunnia. Per la donna, irreperibile, il procedimento è ancora pendente, per S.F., invece, ieri si è chiuso il giudizio di primo grado. L’imputato è difeso dall’avvocato Gabriele Cofanelli, l’imprenditore è parte civile con Olindo Dionisi.
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Corriere Adriatico