Omicidio Sarchiè, "La Beata Mattia mi ha detto ​dove era il furgone"

Omicidio Sarchiè, "La Beata Mattia mi ha detto ​dove era il furgone"
MATELICA - Sogna la Beata Mattia che le indica dove cercare alcuni pezzi del furgone di Sarchiè, lei ci va e trova parti della coibentazione del furgone. ...

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MATELICA - Sogna la Beata Mattia che le indica dove cercare alcuni pezzi del furgone di Sarchiè, lei ci va e trova parti della coibentazione del furgone.


La storia, che ha dell'incredibile, è stata raccontata da una donna di Matelica e messa nero su bianco davanti ai carabinieri della locale caserma. Il fatto risale al 27 luglio dello scorso anno ma lo si è appreso solo ora. Nel maggio del 2014 infatti ci fu il "prodigio" del sangue della beata che richiamò a Matelica fedeli e curiosi in un vero e proprio pellegrinaggio al santuario dove dalla reliquia c'erano stati versamenti di un liquido rosso.

La voce che si era sparsa era che la Beata Mattia piangesse.

Nemmeno due mesi dopo questo fenomeno, nella notte tra il 21 e il 22 di luglio, una donna di 66 anni del posto ebbe in sogno la Beata Mattia. Ai carabinieri raccontò che la beata le aveva confidato che non stava piangendo, piuttosto le disse di cercare in località Sant'Anna dove avrebbe trovato dei pezzi riconducibili al furgone di Pietro Sarchiè, il commerciante sambenedettese di pesce, ammazzato a Sellano il 18 giugno di quell'anno, quindi circa un mese prima del sogno, e ritrovato cadavere il 5 luglio sepolto alla Valle dei Grilli. Esaudendo la richiesta ricevuta in sogno dalla Beata Mattia, la sessantaseienne il pomeriggio successivo si recò insieme al marito nel posto indicato e lì trovarono i pezzi del furgone di Sarchiè. A quel punto furono allertati i carabinieri. Si tratta dell'unico ritrovamento effettuato nella zona.


Gli altri pezzi invece erano stati gettati nelle zone limitrofe alla Valle dei Grilli, nell'abitazione di Domenico Torrisi, accusato di favoreggiamento (che ha già chiesto e ottenuto di patteggiare la pena a un anno e undici mesi di reclusione e 500 euro di multa) e nel capannone dell'imprenditore Santo Seminara anche lui accusato di favoreggiamento. In carcere con l'accusa di omicidio ci sono Giuseppe Farina e il figlio Salvatore. Il 14 ottobre compariranno davanti al Gup di Macerata. Saranno sentiti entrambi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico