Province, deputata del Pd vota il suo licenziamento

Province, deputata del Pd vota il suo licenziamento
MACERATA - Sono 227 i dipendenti della Provincia di Macerata da tagliare secondo il maxi-emendamento del governo. Un...

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MACERATA - Sono 227 i dipendenti della Provincia di Macerata da tagliare secondo il maxi-emendamento del governo.




Un maxi-emendamento che dichiara in esubero il 50% dei dipendenti delle province. Entro il prossimo primo aprile ogni ente dovrà compilare la lista delle persone che manterrà per gestire le funzioni rimaste. “Gli altri verranno messi in mobilità e si cercherà - così si legge nei vari testi - di riassorbirli presso regioni, comuni o amministrazioni statali”.



Solo dal 2017 partirà il collocamento in disponibilità con annesso taglio in busta paga del 20 per cento. Disponibilità che durerà due anni. Le eventuali cessazioni scatteranno solo dopo il 30 aprile 2019. Questo il disposto approvato nel cuore dell’altra notte dal Senato e che dovrà ora passare alla Camera.



Nessuna notizia dal senatore Mario Morgoni mentre a parlare è la deputata del Pd Irene Manzi che rinvia a prossimi incontri con i ministri per definire la questione del personale. Difficile capire cosa si possa cambiare nelle riunioni rispetto a un maxiemendamento passato al Senato a scatola chiusa e pronto per la Camera.



I dipendenti della Provincia sono in allarme e l’altro giorno si erano riuniti nella sala del Consiglio provinciale per manifestare sconcerto e preoccupazione, sostenuti dal presidente Antonio Pettinari. Alla Camera a votare sarà anche la deputata del Pd Irene Manzi che è lei stessa una funzionaria (in aspettativa) del settore cultura della Provincia di Macerata, cioè un ramo secco visto che per quel settore le Province non hanno più competenze.



Quindi Manzi si troverebbe a votare per il suo “licenziamento”. Un altro funzionario eccellente della Provincia di Macerata è il segretario regionale del Pd Francesco, Comi, in aspettativa da una decina di anni per i vari mandati elettorali.



Lo ricordano vincitore di un lontano concorso agli Affari generali. Ed anche lui a rischio.




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Corriere Adriatico