Ateneo, un maxi cantiere per il rilancio del centro storico. Interventi alle sedi per 52 milioni di euro

Il rettore di Unimc Francesco Adornato
MACERATA - A cinque anni dalla tragica serie di scosse sismiche che devastarono il centro Italia, si prospetta per l’Università di Macerata un’ulteriore intensa...

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MACERATA - A cinque anni dalla tragica serie di scosse sismiche che devastarono il centro Italia, si prospetta per l’Università di Macerata un’ulteriore intensa fase di operazioni per ripristinare gli edifici rimasti allora danneggiati, grazie all’Ordinanza speciale, firmata venerdì scorso dal commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini.

 

Il provvedimento ha sbloccato circa 17 milioni di euro di interventi - ai 14 milioni previsti si aggiungono anche un paio di cofinanziamenti di Ministero e ateneo già approvati - e interessa cinque sedi individuate dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche e dall’ateneo di Macerata. Gli edifici interessati sono stati confermati dai sopralluoghi del sub commissario e del personale della struttura commissariale in base alla «particolare urgenza e criticità, in relazione a funzioni e caratteristiche proprie o all’interconnessione con la ricostruzione del tessuto sociale ed economico della città e del territorio». 

Si tratta della sede di Giurisprudenza, dei palazzi Ugolini e Ciccolini, dell’ex Tribunale in via Garibaldi e di una palazzina in via Crescimbeni, tutti tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per la sede storica in piazza della Libertà, il seicentesco ex convento dei Barnabiti con l’aula magna, l’antica biblioteca e altre aree nella parte sud est dichiarate inagibili, erano stati già previsti 4 milioni e 800 mila euro in seguito all’ordinanza 109 del 2020 a cui si aggiunge un cofinanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca e di Unimc pari a quasi due milioni di euro per l’efficientamento energetico e la messa a norma antincendio, i cui lavori si svolgeranno, quindi, in contemporanea. Per Palazzo Ugolini, primo esempio di neoclassicismo maceratese firmato da Giuseppe Valadier, sono previsti quasi 3 milioni e mezzo. Oltre 900 mila euro sono stati calcolati, invece, per il cinquecentesco Palazzo Ciccolini, reso inagibile nella parte che ospitava la sala del Senato Accademico e del Consiglio di amministrazione.

Nella sede in via Garibaldi, l’ex monastero di Santa Chiara trasformato in tribunale e carceri durante il periodo napoleonico e oggi sede dei corsi di filosofia nonché della Biblioteca statale, già messa in sicurezza dal 2020, saranno eseguiti lavori per 2 milioni e 660 mila euro a cui si aggiungono, anche in questo caso, gli interventi di efficientamento energetico e antincendio cofinanziati da Mur e Unimc per oltre un milione di euro. Infine, per la palazzina in via Crescimbeni, a ridosso di Piazza Vittorio Veneto, con uffici e laboratori del Dipartimento di Economia e Diritto, sono previsti circa due milioni di euro.

«In questi edifici – sottolinea il rettore Francesco Adornato - si è sedimentata la lunga storia dell’ateneo e del suo proficuo rapporto simbiotico con la città. Le inagibilità non hanno solo determinato un notevole disagio all’intera comunità universitaria, ma hanno contribuito ad accrescere l’attuale “crisi” del centro storico, aggravata dall’emergenza pandemica. Il ripristino di questi spazi, dal forte valore sociale e identitario, permetterà di ricostruire una città universitaria vitale». Molto importante anche la nuova cittadella dello sport.
 

 

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Corriere Adriatico