Macerata, assorbenti gratis nei bagni dell'università, si accende il dibattito tra gli studenti

Assorbenti gratis nei bagni dell'università, si accende il dibattito tra gli studenti
MACERATA - Tampon box nei bagni dell’ateneo, così le studentesse potranno avere sempre a disposizione prodotti igienici specifici per il ciclo mestruale. È la...

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MACERATA - Tampon box nei bagni dell’ateneo, così le studentesse potranno avere sempre a disposizione prodotti igienici specifici per il ciclo mestruale. È la proposta fatta e approvata nel Consiglio degli studenti di Unimc da parte di Officina universitaria che ha però acceso il dibattito. Mozione votata a maggioranza da Officina universitaria ,ma con i voti contrari delle altre liste (Sum, Obiettivo studenti e Azione universitaria).

 

A sollevare le prime perplessità è la lista studentesca Sum, che interviene in una nota proprio dopo l’approvazione della proposta di utilizzare 2.500 euro di fondi dell’organo per la realizzazione di tampon box nell’ateneo.



«Il movimento di rappresentanza Sum (Studenti universitari nelle Marche) vota contro al Consiglio degli studenti, principale organo studentesco di Unimc, la proposta di Officina universitaria - scrive Sum -. L’idea di installare box di assorbenti gratuiti nei bagni delle ragazze tramite i fondi dell’organo, pur avendo un intento nobile, solleva alcune perplessità fra gli studenti. Interviene Maria Cirillo, rappresentante nel Dipartimento di Spocri: «Dal confronto con la comunità studentesca si evidenziano delle critiche alla proposta. I fondi del Cds potevano essere utilizzati a beneficio dell’intera comunità studentesca e non solo a parte di essa. Inoltre, poteva esser data la priorità al potenziamento del servizio psicologico di ateneo, alla luce degli ultimi dati sulle condizioni psicologiche degli studenti e delle lunghe liste di attesa del servizio, date dall’ingente richiesta. Da rappresentante voglio dar voce a queste considerazioni, soprattutto in un contesto generazionale in cui in tanti ne avremmo bisogno e non tutti possiamo permettercelo». Mattia Gezzi, rappresentante del Consiglio degli studenti rimarca: «Vorremmo che l’ateneo permettesse di dar voce anche alle minoranze nelle proposte inerenti consulenza sull’investimento di fondi. In tal modo le consultazioni e successive decisioni otterrebbero una qualità maggiore, frutto di collaborazione e di una maggiore democraticità». Contrari pure gli studenti di Azione universitaria, come spiega Maria Delfina Gentile: «Ci sono tante altre priorità a cui l’università deve prestare attenzione e che riguardano tutti gli studenti. Dato che eravamo sicuri che la proposta potesse passare, abbiamo pensato di valutare anche prodotti parafarmaceutici oltre agli assorbenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico