Macerata, laurea honoris causa a Edith Bruck, scrittrice testimone della Shoah

Macerata, laurea honoris causa a Edith Bruck, scrittrice testimone della Shoah
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MACERATA - Giovedì 24 ottobre l’Università di Macerata conferirà la laurea honoris causa in Filologia classica e moderna a Edith Bruck, scrittrice internazionalmente nota, poetessa e giornalista ungherese sopravvissuta ad Auschwitz, testimone dell'Olocausto, ospite quest’anno del Quirinale in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2019.



Nel corso della cerimonia - che si svolgerà a partire dalle ore 11 al Teatro della Filarmonica - saranno eseguiti interventi musicali a cura del maestro Riccardo Joshua Moretti, direttore d’orchestra, musicista, compositore, professore al Conservatorio di Parma e attore cinematografico. Tra i presenti all’evento, anche il produttore discografico, compositore e musicista Paolo Dossena.
 
Il giorno precedente alle ore 18 nella sala delle Eum in corso della Repubblica 51, Edith Bruck presenterà il suo ultimo romanzo "Ti lascio dormire", edito da La Nave di Teseo, 2019, dedicato al marito scomparso nel 2015, il poeta e regista Nelo Risi. Introdurranno l’incontro la presidente eum Maria Rosa Borracini e la professoressa Michela Meschini, che per la casa editrice universitaria ha curato la raccolta di poesie “Versi Vissuti”. Interverrà anche lo scrittore e giornalista Eugenio Murrali.
 
Edith Bruck, nata in una numerosa e poverissima famiglia ebrea che viveva in un piccolo villaggio ungherese ai confini dell’Ucraina. Nel 1944 la sua famiglia, compresi i suoi genitori, i suoi due fratelli, e una delle sue sorelle, è deportata ad Auschwitz. Edith e la sorella Elizabeth sopravvivono, passando da Auschwitz a Dachau, Christianstadt, e Bergen-Belsen, dove sono liberate dagli Alleati nel 1945. Rimasta così orfana dei genitori a soli 12 anni, Edith torna in Ungheria dove si riunisce al fratello Peter, anch’egli sopravvissuto, e alle altre loro sorelle. Insieme si trasferiscono in Cecoslovacchia. Dal 1954 si stabilisce in Italia dove conosce Montale, Ungaretti, Luzi e stringe amicizia con Primo Levi, con il quale ha condiviso il dovere della testimonianza. Con l’opera “Chi ti ama così” del 1959, Bruck inizia la sua carriera di scrittrice e testimone dell’Olocausto.

“Nascere per caso, nascere donna, nascere povera, nascere ebrea è troppo in una sola vita” scrive la Bruck in uno dei suoi componimenti.
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Corriere Adriatico