Il grido d'allarme: «Con i prezzi alle stelle si bloccano anche tutti i cantieri del sisma»

Il grido d'allarme: «Con i prezzi alle stelle si bloccano anche tutti i cantieri del sisma»
MACERATA -  Il settore dell’edilizia nel Maceratese in grave emergenza. «La ricostruzione si sta bloccando». Il grido d’allarme sul rincaro dei prezzi...

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MACERATA -  Il settore dell’edilizia nel Maceratese in grave emergenza. «La ricostruzione si sta bloccando». Il grido d’allarme sul rincaro dei prezzi e sul pericolo di un blocco dei cantieri della ricostruzione post sisma arriva direttamente da Ance Macerata, l’associazione nazionale costruttori edili di Confindustria presieduta da Carlo Resparambia. 

 
La situazione non era rosea da mesi ma lo scoppio della guerra in Ucraina, da due settimane a questa parte, ha fatto precipitare ulteriormente la situazione. I materiali sono introvabili e i prezzi alle stelle. Quale esempio dei rincari? In un anno l’acciaio in barre lavorato per cemento armato segna un + 76%, il legno lamellare + 73% il bitume è aumentato del 15%, il calcestruzzo pompato del 30%; i tubi Pvc sono aumentati del 51% in soli 3 mesi. A questo si sta aggiungendo negli ultimi giorni il rincaro dei carburanti, in un solo mese sono cresciuti, secondo le segnalazioni delle imprese associate all’Ance, di una percentuale che varia tra il 27 ed il 32%.

«Si stanno rompendo tutti gli argini - afferma con preoccupazione sul tema dei rincari Carlo Resparambia -, da oltre un anno stiamo assistendo ad incrementi di costo continui delle materie prime utilizzate nei cantieri della ricostruzione, a forti ritardi nella consegna dei materiali, all’irreperibilità di attrezzature di lavoro e di manodopera. Ma, se fino a pochi giorni fa il caro delle materie prime ed energetiche rappresentava una marcata criticità, con lo scoppio della guerra russo-ucraina si è passati da una condizione di crisi a quella di grave emergenza».

La ricostruzione si sta bloccando. Le nuove regole, finalizzate ad accelerare la realizzazione delle opere del Sisma, penalizzano le imprese di costruzione e i cittadini che rischiano le revoche del contributo, viste le difficoltà che poco più di un anno fa non erano in alcun modo prevedibili. I contratti di appalto non solo non sono remunerativi, ma si chiudono in perdita per le imprese. I tempi ristretti di esecuzione sono assolutamente incompatibili con l’impossibilità oggettiva di reperire materiali e attrezzature nei tempi e con i costi progettati. Perciò le imprese rischiano pesantissime ricadute, non sono in termini sanzionatori ma anche di sopravvivenza. «Sono stati inoltre annunciati alle imprese ulteriori aumenti. Si deve considerare che per i lavori stradali, che hanno una forte incidenza di utilizzo di mezzi in cantiere, la voce carburante ha un’incidenza altissima - commentano ancora da Confindustria Macerata -. A tali rialzi si deve aggiungere infine un aumento del costo del lavoro in edilizia, con la recente firma del contratto collettivo di settore ed un prossimo ulteriore aumento con l’integrativo provinciale dell’edilizia».

Da qui una serie di richieste: «La proroga dei termini dei contratti di appalto sottoscritti e da sottoscrivere, la sostituzione del prezzario del cratere con il prezzario della Regione Marche, l’aumento dei costi parametrici, la proroga della compensazione anche per l’anno in corso, l’introduzione della revisione prezzi nei contratti della ricostruzione» sono alcune delle proposte messe sul tavolo da Ance Macerata. «Ora – conclude Resparambia - serve un grande sforzo del Commissario Straordinario per la ricostruzione del Centro Italia Giovanni Legnini, del Vice Commissario Presidente della Regione Marche e dei legislatori altrimenti il blocco della ricostruzione sarà una drammatica realtà».

Un grido d’allarme forte e chiaro che arriva da un territorio gravemente colpito dal terremoto del 2016 e in cui la ricostruzione è ancora da completare, in molti casi addirittura da avviare. C’è insomma davvero tanto lavoro da fare e alle difficoltà burocratiche iniziali legate alle normative complesse della ricostruzione si somma adesso il grande caos che vive il settore dell’edilizia dove da un paio d’anni ormai si registrano continui aumenti di prezzi, manodopera introvabile e materie prime difficili da reperire. 

 

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Corriere Adriatico