Civitanova, la street art conquista le scuole. Le pareti sono più belle grazie agli alunni

Civitanova, la street art conquista le scuole. Le pareti sono più belle grazie agli alunni
CIVITANOVA - Chiuso il primo anno del progetto “Chiamatemi arte” all’istituto comprensivo di via Ugo Bassi con un incontro insieme agli alunni che si è...

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CIVITANOVA - Chiuso il primo anno del progetto “Chiamatemi arte” all’istituto comprensivo di via Ugo Bassi con un incontro insieme agli alunni che si è trasformato in una festa. Occasione giusta anche per annunciare l’ok per il secondo anno grazie al finanziamento del Ministero che è stato accordato proprio nei giorni scorsi. Protagonista è la Street art di Civitanova. Tutti gli alunni dell’istituto comprensivo hanno potuto fare un’esperienza diretta con questa forma d’arte, da quelli della materna fino a quelli della media. Ed ora, all’interno di ogni plesso, c’è una parete dipinta dai ragazzi e delle ragazze. 


In più ci sono quattro opere su muri esterni di altrettanti plessi (Anita Garibaldi, Annibal Caro, scuole dell’infanzia di via dei Mille e Ciro Menotti) realizzate da street artist di fama nazionale ed internazionale. I lavori e le varie fasi del progetto sono state illustrate dagli stessi alunni durante la cerimonia di chiusura che si è svolta nell’auditorium dell’istituto superiore Da Vinci. A far gli onori di casa, la dirigente Antonella Marcatili insieme all’insegnante Manuela Cerolini, ideatrice del progetto, l’artista Giulio Vesprini, che ha assunto la direzione artistica, l’assessore all’istruzione Barbara Capponi e il rappresentante d’istituto Rodolfo Pomante. «È stato un gran bel lavoro di squadra – ha detto la dirigente – coinvolti tutti i plessi dell’istituto e realizzati interventi su pareti interne ed esterne. Fondamentale la collaborazione dell’amministrazione comunale, proprietaria delle scuole. Il mio ringraziamento va a tutti gli insegnanti e, naturalmente, a tutti gli alunni che si sono prodigati». La prima fase del progetto è consistita in uscite al porto e nelle zone urbane interessate da murales, sotto la guida di Vesprini. Quindi, in classe, i ragazzi hanno elaborato storie che sono diventate rappresentazioni teatrali grazie alle lezioni tenute da Andrea Foresi. 


C’è stato poi il saggio finale al Rossini. Poi, con l’aiuto degli studenti più grandi dell’istituto superiore Bonifazi, si sono sperimentate varie tecniche di pitture murarie. Quindi sono state disegnate bozze e poi i murale all’interno delle scuole. A giugno scorso, l’ultima fase con i 4 murales di artisti importanti, tra cui lo stesso Vesprini. Tema la natura: dalla rappresentazione della lepre (“pensa veloce”) e della tartaruga (“vivi piano”), il camaleonte con il simbolo del riciclo, la bambina che sostiene un vaso e l’equilibrio tra architettura e natura. Tutte le fasi sono confluite in un video realizzato da Caterina Marchetti. «Il tema del prossimo anno sarà “l’archeologia delle parole” – annuncia Manuela Cerolini – metteremo in correlazioni le epigrafi che esistono in città con i graffiti artistici». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico