Emergenza truffe nel Maceratese, 63 vittime al mese. Anziani nel mirino

Emergenza truffe nel Maceratese, 63 vittime al mese. Anziani nel mirino
MACERATA  - Emergenza raggiri nel Maceratese. Nel 2022 presentate 754 tra denunce e querele per i reati collegati a truffe commesse sia con metodi tradizionali che tramite...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MACERATA  - Emergenza raggiri nel Maceratese. Nel 2022 presentate 754 tra denunce e querele per i reati collegati a truffe commesse sia con metodi tradizionali che tramite Internet. Una media di 63 truffe al mese, un dato in costante crescita che crea allarme, al punto che il prefetto Flavio Ferdani ha messo in campo una doppia azione che ha visto le forze dell’ordine agire a fianco delle istituzioni e della Diocesi di Macerata nell’informare la popolazione, soprattutto anziana, sui rischi e su come prevenire un fenomeno preoccupante.

 

A fare il punto della situazione, oltre al prefetto, il sindaco Sandro Parcaroli, il vescovo Nazzareno Marconi, il procuratore della Repubblica Giovanni Fabrizio Narbone, il questore Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido, il comandante della Guardia di finanza Ferdinando Falco e il vice dirigente del Centro operativo sicurezza cibernetica, Giovanni Bonomo. I numeri sono preoccupanti. Solo nel 2022 sono stati 456 i procedimenti per truffa nei confronti di persone note aperti dalla Procura di Macerata, con più di 600 indagati, la maggior parte dei quali italiani.

Sempre riferendosi allo scorso anno altri 298 procedimenti per reati di truffa sono a carico di ignoti e se a questo si aggiunge poi una ampia parte di popolazione che magari nemmeno presenta denuncia ecco che si può comprendere bene la portata del fenomeno allarmante. Del resto anche nel 2021 i numeri erano stati molto elevati, con 475 procedimenti aperti nei confronti di persone poi individuate e altre 372 denunce nei confronti di persone alla cui identità non si è potuti risalire. 

«Due le iniziative -ha esordito il prefetto Ferdani -. La prima riguarda le truffe a danno degli anziani che sono odiose perché colpiscono persone vulnerabili che subiscono un danno economico ma anche un trauma, un timore ed una paura per questi episodi che accadono e che per un senso di vergogna talvolta non vengono neppure denunciati. Abbiamo messo in atto progetti finalizzati alla prevenzione e questo è stato possibile grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine e delle diocesi del territorio che hanno consentito, al termine delle celebrazioni delle messe o mettendo a disposizioni spazi delle parrocchie o locali delle Acli, incontri informativi che hanno toccato 43 Comuni della provincia e oltre 3.700 persone partecipanti alle riunioni. Accanto a questo abbiamo realizzato poi una brochure-vademecum su come proteggersi in particolare dalle truffe online». Sul genere di truffe che si verificano online si è soffermato Bonomo. 

«Quelle effettuate con la Postepay sono le truffe che vanno per la maggiore, quando al malcapitato vengono indicati dei codici dove versare il denaro per acquistare un bene che non arriverà mai – ha ricordato il vice dirigente - oppure le cosiddette truffe sentimentali di chi si innamora di persone conosciute online che sono all’estero e invia dei soldi. C’è la possibilità adesso di clonare i numeri dei telefoni, ed ecco che arriva la chiamata ad un familiare di chi si spaccia per il figlio che è in difficoltà ed ha bisogno di soldi. Poi c’è la truffa forex, cioè investimenti di elevati capitali da parte di persone che poi si trovano senza più nulla in mano. Infine prende sempre più piede come ultima frontiera l’intelligenza artificiale che viene applicata alle truffe. La reputazione digitale è quella cosa a cui tutti, giovani e anziani devono tenere, perché una volta inserito in rete un dato o un video quello resterà per sempre».

Il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi ha sottolineato come «alla fine delle messe c’è stata questa opportunità di confrontarsi con gli operatori che hanno spiegato i comportamenti da adottare in determinate situazioni legate alle truffe. Già attraverso la Caritas e le parrocchie abbiamo una rete che affianca le persone nelle difficoltà e che si attiva nei casi di truffe, aiutando le vittime a livello psicologico». Il sindaco Parcaroli ha ricordato come «in particolare nei paesi piccoli il rischio che si presentino truffatori a casa di anziani è elevato per cui è necessario un controllo serrato del territorio». 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico