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MACERATA - Truffa del Bitcoin e, in generale, delle criptovalute. C’è chi, nel Maceratese, ha perso qualcosa come 170 mila euro in un anno. Ma anche 100 mila euro o oltre 40 mila euro, senza contare i casi minori, dove l’investitore truffato ha visto sparire 500, 600 euro. Sono le segnalazioni alle quali sta lavorando, in questo periodo, la Federconsumatori della provincia di Macerata. Due sono state denunciate alla Procura, una è in fase di segnalazione.
Nei tre casi più gravi, come si diceva, il malcapitato di turno è arrivato a perdere 170 mila euro, un altro 104 mila euro e un terzo 41 mila euro: una somma totale di ben 315mila euro. Ed è veramente difficile riuscire a risalire ai truffatori, ecco perché l’arma con la quale si può sconfiggere queste truffa è quella della prevenzione. Massima attenzione, dunque: è l’appello di Federconsumatori. A spiegare quella che è una delle truffe del momento, senza contare i contratti di energia elettrica attivati all’insaputa dei consumatori, che è in questo periodo è tra i raggiri più frequenti, è l’avvocato Mattia Benfatto, incaricato dall’associazione.
L'avvocato Benfatto
«Sono truffe ben architettate, i contratti ad esempio hanno una parvenza di realtà - continua l’avvocato Benfatto -. Inizialmente l’investimento è modesto, poi i truffatori fanno fare investimenti intermedi per rendersi credibili e convincere l’investitore che tutto sia affidabile. Almeno inizialmente vengono anche guadagnati dei soldi, in un caso mille euro. I bonifici da parte delle persone truffate vengono inviati su dei conti in Lituania, Estonia, ultimamente anche in Repubblica Ceca. La cosa va avanti così, per un po’ di tempo, fino a quando l’investitore non capisce di essere stato truffato. A quel punto – ha continuato l’avvocato Benfatto – viene contattato da un’altra persona, ovviamente in accordo con il truffatore, che gli chiede un versamento per il recupero dei soldi. In realtà, è un modo per spillare altro denaro. Recuperare soldi diventa veramente difficile, essendo conti che si trovano all’estero. Come difficile è risalire all’identità del truffatore, che chiama da numeri falsi e utilizza e-mail false per contattare i malcapitati di turno. Nei casi segnalati, la vittima è in caso un settantenne, il secondo è più giovane e un altro è un professionista, una persona comunque qualificata. Chiunque può essere truffato».
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Corriere Adriatico