Nel 2011 una religiosa partorì una bimba a Pesaro

Nel 2011 una religiosa partorì una bimba a Pesaro
MACERATA - Il caso del bimbo nato dalla suora di clausura fa parlare in tutta Italia. Ma quanto successo nelle ore scorse ha un precedente, sempre nelle Marche. Un caso analogo si...

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MACERATA - Il caso del bimbo nato dalla suora di clausura fa parlare in tutta Italia. Ma quanto successo nelle ore scorse ha un precedente, sempre nelle Marche. Un caso analogo si era verificato anche nel 2011, con strascichi giudiziari e proteste di piazza per tutto il 2014.




In quella vicenda una suora congolese di 41 anni, oggi tornata allo stato laicale, diede alla luce una bambina nell’ospedale San Salvatore di Pesaro. La donna era stata stuprata all’estero da un sacerdote straniero per poi essere accolta in un convento marchigiano.



Dopo il parto non aveva però riconosciuto la figlia nei tempi stabiliti dalla legge, e la neonata era stata pertanto data in affido ad una coppia residente nella provincia di Macerata. Poi però l’ex suora, non riammessa alla vita consacrata dal suo ordine religioso, cambiò idea e fece ricorso per riavere la figlia.



Nel febbraio 2014 la Cassazione le diede ragione, opponendosi al via libera alle procedure per l’adozione attivate dalla Corte di Appello di Ancona, che aveva ritenuto fuori tempo massimo (tre mesi e mezzo dal parto), il ripensamento della madre naturale.



La bimba venne riconsegnata alla madre, ed entrambe sono quindi andate a vivere in una casa famiglia. I genitori adottivi hanno continuato a protestare per riavere la piccola, sostenuti dal un Comitato di Tolentino, «Nati dal Cuore», che ha dato vita a manifestazioni e fiaccolate sostenendo che la bambina aveva diritto di crescere «nella famiglia che l’aveva voluta e amata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico