Donna di 65 anni si suicida in un laghetto, lasciata una lettera alla famiglia: «Perdonatemi»

Il luogo del dramma
MACERATA - In un biglietto l’ultimo saluto alle persone care e la sua accorata richiesta di scuse per il dolore che quella decisione avrebbe generato in chi l’amava,...

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MACERATA - In un biglietto l’ultimo saluto alle persone care e la sua accorata richiesta di scuse per il dolore che quella decisione avrebbe generato in chi l’amava, nel cuore però aveva un peso che era diventato insostenibile. Si è gettata nelle fredde acque del laghetto della Cimarella una donna di 65 anni che ieri mattina è stata trovata senza vita da un passante.

 

 

Erano circa le 8 quando uno uomo che si era recato vicino allo specchio d’acqua per fare una passeggiata aveva visto qualcosa galleggiare in superficie. Si era avvicinato per capire meglio di cosa si trattasse e quando ha visto che era il corpo di una persona ha immediatamente chiamato il 112 e dato l’allarme. 
Nel giro di pochissimi minuti sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, i vigili del fuoco e i sanitari del 118. I sommozzatori dei vigili del fuoco si sono occupati di recuperare la salma e il medico dell’emergenza sanitaria giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso della donna. È toccato ai carabinieri identificare la donna, al termine degli accertamenti i militari hanno appurato che si trattava di una 65enne maceratese in pensione, vedova, che abitava poco distante da quel laghetto insieme all’anziana madre. A quest’ultima e a sua figlia la maceratese ha rivolto le sue ultime parole, parole di scuse per il gesto che si stava accingendo a compiere. La donna soffriva di depressione, un male interiore che alla fine ha avuto il sopravvento su progetti e speranze, un malessere che l’ha strappata all’affetto dei suoi cari e a un futuro in cui non ha creduto più. Dell’accaduto i carabinieri hanno informato il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Enrico Barbieri, che ha disposto un’ispezione cadaverica prima della restituzione della salma ai familiari per poter celebrare il rito funebre.

 

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Corriere Adriatico