MACERATA - Gelosia, sospetto e perdita totale di fiducia nel proprio compagno o ex. Sono queste le radici da cui, in...
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Sono queste le radici da cui, in provincia, sono germogliate azioni non solo censurabili, ma illecite. Sono infatti diverse le denunce alla polizia postale nei confronti di maceratesi - la maggior parte uomini - accusati di accesso abusivo a un sistema informatico o violazione della privacy.
Gli episodi si inseriscono in un contesto ormai piuttosto frequente di relazioni in crisi o da poco chiuse. Il sintomo che ci fosse qualcosa di strano lo hanno notato diverse donne quando si sono accorte che alcune persone erano a conoscenza di situazioni o singoli episodi privati che non avrebbero mai potuto sapere. O perché loro stesse non ne avevano parlato con alcuno o, se lo avevano fatto, solo con una persona fidata. È stato così che si sono rivolte agli agenti della polizia postale e così facendo hanno scoperto l’insidia.
Qualcuno spiava messaggi e foto che ricevevano sul loro telefono cellulare. Al livello tecnico, infatti, è possibile installare dei programmi che permettono di spiare l’attività di un cellulare. Avendo un sistema operativo i telefonini possono essere infettati installando dei programmi per intercettare tutte le informazioni che transitano su quel telefono.
Ed è possibile farlo sia da remoto sia avendo in mano per qualche minuto quel telefono. È emerso che alcuni compagni ed ex compagni, o quando la relazione era finita o quando era in corso la rottura, avrebbero spiato i telefonini delle rispettive donne. Alcuni di loro sono stati smacherati e denunciati. È bastato che le vittime dopo qualche avvisaglia si rivolgessero alla polizia postale. Gli agenti sono riusciti a risalire agli autori dell’illecito controllo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico