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MACERATA - Sferisterio, telefoni bollenti. In pieno svolgimento la partita delle nomine al vertice dell’associazione che si occupa dell’organizzazione della stagione lirica. Il presidente dell’associazione Sferisterio e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha riconvocato per la settimana prossima, lunedì nel particolare, il consiglio di amministrazione nella speranza di sciogliere qualche nodo, almeno i principali. Chi va, chi resta. Il Cda è per lo sgombero totale del palcoscenico, cambio non solo di scena ma anche di opera.
Il sindaco Sandro Parcaroli è al lavoro, così dice nei vari incontri, per garantire continuità alla macchina organizzativa e dunque per lasciare Luciano Messi per un altro anno nel ruolo di sovrintendente.
Lanzillotta ha scritto un post su Fb: «Quando ci incontrammo per la prima volta tutti e tre, capimmo subito che avremmo potuto condividere qualsiasi tipo di decisione - ha scritto -. Il festival doveva avere un’identità forte, nuova, fresca, proiettata al futuro. Doveva però essere una grande famiglia in cui ogni artista riuscisse a dare il meglio, sentendosi accolto, così come la comunità maceratese aveva accolto noi. Con Barbara e Luciano abbiamo passato quattro anni incredibili». Il Macerata Opera Festival «è stata un’esperienza di vita che mi ha fatto crescere, come artista e come uomo». Lanzillotta ha annunciato che «fra poco inizierà una nuova avventura, ve ne parlerò a tempo debito» e ha ringraziato «i miei meravigliosi compagni di viaggio, Luciano e Barbara. Ci hanno soprannominato “il trio delle meraviglie”. Non so se lo siamo stati davvero, di certo ci siamo meravigliati ogni giorno come dei bambini vedendo il Festival crescere di anno in anno».
Lunedì la questione delle nuove nomine approderà al Consiglio di amministrazione, ma le parti non sembrano aver ancora trovato una sintesi. Possibile che la mediazione arrivi con un nome di garanzia sulla direzione artistica, un personaggio di rilievo che possa tranquillizzare il sindaco Parcaroli e i consiglieri di amministrazione propugnatori del cambiamento a tutti i costi. I nomi dei papabili direttori artistici circolano già, ma al momento sembrano azioni di depistaggio, i piattelli che vengono lanciati fuori dal box del poligono di tiro prima del vero colpo finale.
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Corriere Adriatico