Macerata, Lanciani (Ordine architetti): «Ricostruzione ok ma è nodo accolli. Castelli ora ci aiuti»

Lanciani (Ordine architetti): «Ricostruzione ok ma è nodo accolli. Castelli ora ci aiuti»
MACERATA-  La proroga al 31 ottobre per la scadenza della presentazione dei progetti per i beneficiari del Cas potrebbe essere la prima proroga che segna la svolta per la...

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MACERATA-  La proroga al 31 ottobre per la scadenza della presentazione dei progetti per i beneficiari del Cas potrebbe essere la prima proroga che segna la svolta per la ricostruzione. Se, infatti, finora ogni scadenza procrastinata aveva il sapore di una boccata d’ossigeno che rendeva però consapevoli tecnici e terremotati che ce ne sarebbe stata una successiva, questa volta il passo è diverso.

 

E a dirlo sono proprio i tecnici. Coloro che a ogni proroga sembravano sempre più sfiduciati e anziché puntare al balzo in avanti si sentivano incastrati nella morsa della burocrazia.

Ora la morsa ha allentato la presa e a stringere resta solo un nodo: il Superbonus 110%. «Sciolto quello - dice Vittorio Lanciani, presidente dell’Ordine degli architetti di Macerata - la scadenza del 31 ottobre sembra davvero una data realistica». È arrivato quindi l’ultimo step prima della svolta: lo sprint per la ricostruzione del cratere segnato dal commissario Guido Castelli. «Il commissario sta prendendo decisioni utili e interessanti - commenta Lanciani -, gli è rimasto l’ultimo nodo da sciogliere: sbloccare la procedura del Superbonus». Che il contributo concesso per la ricostruzione non è sufficiente nella maggior parte dei casi è ormai assodato. A sopperire agli accolli che ricadono sui proprietari era subentrato - già nell’era Legnini - il Supebonus 110%. Ma come renderlo operativo, dopo le ultime modifiche del governo, è ancora un rebus. Risolto questo, si procederà spediti. «Il bonus sarà disponibile fino al 2025 solo per il cratere sismico, ma è probabile che ci sia una procedura differente rispetto a prima».

Lanciani entra nel dettaglio delle modifiche al vaglio della cabina di regia. «Sappiamo che il commissario sta valutando di far approvare l’istruttoria del Superbonus dall’Usr. È una scelta valida, ma è necessario che il parere dell’Usr non sia poi impugnabile dall’Agenzia delle Entrate. Il contributo non può e non deve essere messo in discussione nei cinque anni successivi all’erogazione, perché i proprietari delle abitazioni non hanno le possibilità per restituirlo. Altro chiarimento necessario è l’applicazione del bonus: serve solo per la cifra in accollo? Infine il dubbio sulla presentazione del progetto: inizialmente sisma e bonus rientravano in un computo metrico unico, poi sono stati separati. È importante capire le modalità di inserimento delle voci per poi sapere come comportarci qualora ci fosse la necessità di intervenire con delle varianti». 



Il presidente degli architetti punta l’attenzione pure sull’erogazione del bonus. «L’ultimo sforzo che deve fare il commissario è ampliare il protocollo con l’Abi. Quando l’Usr ha certificato il Superbonus, la stessa banca che viene scelta per prendere il credito d’imposta generato dal contributo sisma deve prendere anche quello del 110%». Una volta sciolti i dubbi che girano attorno al Supebonus, Lanciani è convinto che si potrà procedere spediti. «Se le soluzioni dovessero arrivare a breve allora non ci saranno bisogno di altre proroghe. Chiaro che se per settembre non ci sono ancora soluzioni allora la scadenza del 31 ottobre non potrà essere rispettata. «Noi abbiamo già lavorato ai progetti, ma nell’incertezza che riguarda il 110% non li presentiamo. Una volta avute le risposte chiare dal commissario andremo avanti come treni. Anche perché siamo noi stessi a non volere proroghe». Della stessa linea Paola Passeri, presidente dell’Ordine dei geometri di Macerata. «Siamo tutti con il commissario che ha sbloccato diverse situazioni problematiche. Speriamo che venga trovata la quadra anche su questo fronte. La proroga era necessaria, nel frattempo i progetti stanno andando avanti. Il commissario ci viene incontro e al tempo stesso noi stiamo lavorando. Tutto aiuta e tutto serve per arrivare alla presentazione dei progetti. Abbiamo bisogno di questo spazio di tempo per avere chiarezza. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel della ricostruzione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico