Tassa di soggiorno, la costa fa il pieno. Macerata rinuncia

Tassa di soggiorno, la costa fa il pieno. Macerata rinuncia
MACERATA  - Tassa di soggiorno sì o tassa di soggiorno no? C’è chi la pensa diversamente riguardo l’imposta che viene richiesta ai non residenti che...

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MACERATA  - Tassa di soggiorno sì o tassa di soggiorno no? C’è chi la pensa diversamente riguardo l’imposta che viene richiesta ai non residenti che alloggiano nelle città e a cui viene richiesta una imposta da pagare - spesso in base alle categoria della struttura dove alloggiano. A far tornare attuale il dibattito è stata la revoca della sospensione della tassa da parte della giunta Ciarapica di Civitanova.

 

La città costiera infatti l’aveva introdotta nel 2019, ma poi sospesa per due anni a causa del Covid. Ora, con una delibera di giunta, è stata prevista la revoca della sospensione. Dunque dal primo giugno gli ospiti che alloggeranno nelle strutture ricettive di Civitanova dovranno pagare un euro a notte. La tassa, incassata dalla struttura ricettive, sarà poi riversata nelle casse comunali e - come da regolamento - investita nel potenziamento del settore turistico. Ma la posizione riguardo questa imposta non è la stessa in tutti i Comuni.

Qui Civitanova

 

«Per quanto ci riguarda - dice il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica - abbiamo revocato la sospensione fatta per il periodo del Covid, ma vorrei sottolineare che si tratta di una cifra molto bassa rispetto ad altre località turistiche. Viene richiesto un euro a notte a persona, come nel 2019, senza nessun aumento. A bilancio è previsto un introito di circa 100mila euro in un anno da spendere nel settore turistico. Mi piace ricordare che è un’imposta che non grava su attività e su residenti, ma solo su chi soggiorna a Civitanova. È una cifra minima che rappresenta anche una crescita culturale, perché sensibilizzare tutti su questo tema è importante dal momento che si tratta di risorse utilizzate poi per la promozione turistica e il mantenimento dei servizi in città».

Qui Porto Recanati

 

Dello stesso parere anche il sindaco di Porto Recanati Andrea Michelini che, non solo mantiene la tassa, ma lo scorso anno aveva anche deciso di adeguarla aumentandola di qualche centesimo. «In città è stata istituita nel 2018, poi ad aprile dello scorso anno abbiamo adeguato le tariffe. Per quanto riguarda gli alberghi e le residenze turistico-alberghiere a 4 stelle viene richiesto 1.80 euro a notte; da tre a una stella 1.20 euro; mentre per chi soggiorna nei campeggi e nelle strutture extra alberghiere 0.70. Grazie all’adeguamento delle tariffe è stato ristrutturato lo Iat di imminente apertura. Si tratta di una tassa strategica per una città turistica perché, non pesando sui cittadini, dà modo di avere un tesoretto da utilizzare per le iniziative prettamente turistiche». In linea anche Potenza Picena che ha inserito la tassa nel 2021: per i 4 stelle ha stabilito 1.50 euro e un euro per tutti gli altri. 

Qui  Recanati
 

A Recanati, altra meta turistica della provincia, la tassa di soggiorno porta tra i 60 e i 70mila euro all’anno. «L’abbiamo introdotta subito quando è uscita - dice il sindaco Antonio Bravi - e l’abbiamo lasciata sempre invariata. Per gli hotel 4 stelle vengono chiesti 2 euro a notte; per i 3 stelle 1.50 e per tutti gli altri un euro. Non è una tassa che pagano i residenti, ma chi viene a soggiornare, dunque non grava sui cittadini del Comune. È però importante per sostenere le attività legate allo sviluppo turistico, che siano eventi o appuntamenti». Secondo Bravi non si tratta di un problema economico per gli albergatori, quanto piuttosto organizzativo. «Da noi non si sono mai lamentati per le tariffe, d’altronde non viene chiesto tanto, ma lo hanno sempre ritenuto come un appesantimento burocratico perché devono gestire il tributo: incassarlo e rendicontare al Comune. È questa l’unica cosa per la quale si lamentano. Di fatto devono tenere una contabilità a parte».

In controtendenza invece il Comune capoluogo, nonostante i turisti arrivino in città sia per i poli museali che per la stagione lirica dello Sferisterio, nel 2021 la giunta Parcaroli ha deciso di abolire la tassa e di non reintrodurla. Lo assicura l’assessore ai Tributi, Marco Caldarelli. «Di sicuro non sarà reintrodotta - dice -. Ormai il bilancio è stato approvato ed è stata una battaglia per abolirla. Siamo dell’idea di conservare questo vantaggio per tutti coloro che si occupano di turismo a Macerata e che hanno già difficoltà in termini di ricezione. La tassa di soggiorno rappresentava una ulteriore difficoltà. Visto poi anche lo scarso introietto che determinava, abbiamo ritenuto di dare una piccola mano al settore».

 

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Corriere Adriatico