Marito violento allontanato dalla Sae: testata alla ex, condannato a due anni

Marito violento allontanato dalla Sae: testata alla ex, condannato a due anni
MACERATA Aveva perseguitato e picchiato la moglie, un 44enne condannato a due anni di reclusione. I fatti contestati all’uomo sarebbero avvenuti tra febbraio e aprile...

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MACERATA Aveva perseguitato e picchiato la moglie, un 44enne condannato a due anni di reclusione. I fatti contestati all’uomo sarebbero avvenuti tra febbraio e aprile scorsi, in un comune dell’entroterra maceratese. I due, in crisi, si stavano separando e da febbraio gli episodi di violenza erano diventati sempre più frequenti e più preoccupanti. La coppia era terremotata e quando l’uomo fu colpito da un obbligo di allontanamento dalla casa familiare gli era stata concessa un’altra Sae, le unità abitative d’emergenza per sfollati, ma il 44enne sarebbe tornato nell’abitazione della moglie, riuscendo anche ad entrare con la scusa di rivedere i figli. 

 
Gli addebiti
Un giorno, era il 7 aprile scorso, davanti a un educatore e nonostante la presenza del figlio sferrò una testata alla moglie fratturandole il naso. Nonostante l’intervento dei carabinieri l’uomo avrebbe continuato a bussare all’abitazione della coniuge, urlando e chiamandola. In un’occasione le aveva anche danneggiato l’auto. Ieri nell’udienza preliminare davanti al gup Claudio Bonifazi discussa con rito abbreviato il 44enne è stato condannato a due anni così come chiesto dal pm Vincenzo Carusi. L’imputato, accusato di stalking e lesioni, era difeso dall’avvocato Luciano Maria Bora, la vittima invece era parte civile con l’avvocato Lucrezia Maria Gentili.

Lo stalking
È stato invece condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di una provvisionale di 2.500 euro (mentre il risarcimento dovrà essere quantificato in sede civile) un ex infermiere di 48enne di un comune dell’entroterra accusato di stalking. Il processo a suo carico è stato celebrato davanti al giudice monocratico Andrea Belli e al pubblico ministero Raffaela Zuccarini. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra marzo e giugno del 2014 quando l’uomo avrebbe pedinato la ex moglie nei luoghi da lei frequentati entrando anche nell’ex casa coniugale.

La discussione


Sempre secondo l’accusa l’uomo avrebbe pubblicato su Facebook messaggi denigratori e offensivi nei confronti della donna e si sarebbe appostato con l’auto davanti all’abitazione di lei mettendo l’autoradio a forte volume per far sentire la sua presenza e spaventare la ex. Ieri, dunque, la discussione, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a due anni di reclusione, il giudice ha invece condannato il 48enne a un anno, pena sospesa. L’imputato era difeso dall’avvocato Mauro Chiariotti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico