Macerata, processo Traini: è già scontro sulle perizie psichiatriche

Macerata, processo Traini: è già scontro sulle perizie psichiatriche
MACERATA – La prima udienza del processo a Luca Traini è durata tre ore, si tornerà in aula mercoledì prossimo, ma è già scontro sulle...

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MACERATA – La prima udienza del processo a Luca Traini è durata tre ore, si tornerà in aula mercoledì prossimo, ma è già scontro sulle perizie psichiatriche.

 

Il ragazzo, autore della sparatoria contro gli immigrati per le strade della città, si è presentato in un’aula gremita e non ha proferito verbo se non “presto il consenso” riferito al rito abbreviato. La corte ha deciso sulle parti civili: esclusi il Pd nazionale (ammesso quello locale) e l’Acsim. Presenti in aula anche il sindaco di Macerata Carancini e diverse delle vittime. Qualcuna di loro ha mostrato le cicatrici delle ferite, altri hanno riferito di appellarsi a Dio perché illumini Traini. «Non sembra, ma Luca Traini è un gigante buono e non è xenofobo» ha spiegato il suo avvocato Giancarlo Giulianelli. «Luca aveva un voto altissimo di storia - ha raccontato la sua ex insegnante Patrizia Meloni- alla fine della terza media mi ha confessato con un certo imbarazzo che ammirava tanto Mussolini». La difesa del 28enne ha chiesto il rito abbreviato con l’acquisizione della perizia psichiatrica di parte, che dipinge Traini con una capacità di intendere e di volere compromessa. A quel punto il Procuratore Giovanni Giorgio ha chiesto una nuova perizia e su questa richiesta i giudici dovranno decidere. Traini al momento è accusato di strage aggravata dall'odio razziale, sei tentati omicidi, porto abusivo d'arma e danneggiamento. Ma alcuni dei difensori hanno preannunciato l’intenzione di chiedere l’aggiunta anche del reato di terrorismo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico