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MACERATA È il 27 giugno 1967. Il Comunale di Firenze ospita il triangolare che vede in campo il Santos di Pelè, la Fiorentina di Pino Brizi e la Roma. È quello l’unico momento in cui la carriera di O’Rey (scomparso giovedì a 82 anni) si incontra con quella del maceratese Giuseppe (Pino) Brizi.
A rispolverare l’album dei ricordi, nonostante all’epoca avesse solo un anno, è Gianluca Brizi, figlio del capitano della Fiorentina venuto a mancare a giugno scorso.
L'unica volta
«Purtroppo - racconta il figlio di Brizi - quella fu l’unica volta in cui mio padre ha incontrato e marcato Pelè. In realtà avrebbe dovuto far parte della spedizione del Messico, ai Mondiali, ma all’epoca il tecnico Valcareggi restrinse la lista e papà rimase fuori». Nonostante questo però, per il difensore maceratese non fu un rammarico. «Mio padre non ha fatto una vita di recriminazioni: è stato sempre grato per le soddisfazioni che ha avuto. Non sono poche e ha sempre guardato a quelle piuttosto che a quanto non raggiunto. Soddisfazioni che valgono doppio per un ragazzo che è partito da zero a Macerata e ha raggiunto quei livelli».
Livelli che lo hanno portato anche a giocare contro Pelè. E una occasione del genere non si dimentica. Quell’amichevole finì 1-1. E come i presenti ricordano le gesta del campione cresciuto nelle favelas di Bauru con un pallone di stracci e arrivato ai massimi livelli, anche Brizi non ha mai dimenticato quella partita. Tanto che al figlio, dopo la morte di Pelè, sono subito tornate alla mente le parole di suo padre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico