Perseguita la ex, il padre di lei e il legale. Braccialetto elettronico per tutelare le vittime

Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
MACERATA - Perseguita l’ex compagna, il padre di lei, e l’avvocatessa, in un’occasione dopo un’udienza al Tribunale dei minori di Ancona avrebbe anche...

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MACERATA - Perseguita l’ex compagna, il padre di lei, e l’avvocatessa, in un’occasione dopo un’udienza al Tribunale dei minori di Ancona avrebbe anche tentato di investire il legale e la ex all’esterno del Tribunale. Alla fine, per tutelare le vittime, è stato applicato il braccialetto elettronico a lui e alle tre persone offese per mesi. L’avvocato: «La paura più grande è stata per i miei figli». 

 

Si sarebbe dovuto aprire ieri in Tribunale a Macerata davanti al giudice Francesca Preziosi e al pm Stefano Lanari il processo a carico di un 55enne civitanovese, ma un difetto di notifica ha fatto slittare l’udienza al prossimo 8 ottobre. L’uomo, ora detenuto per altre vicende processuali, è accusato di maltrattamenti, stalking, lesioni e violenza privata.

Dal 2017 al 2019 avrebbe maltrattato, minacciato di morte e perseguitato la ex compagna. Una volta alla mamma e alla nonna della ex avrebbe mostrato una bottiglia di acido, un’altra avrebbe inseguito con l’auto il padre di lei per le vie di Civitanova, poi il 5 novembre del 2019 all’uscita del Tribunale dei minori avrebbe tentato di investire la ex e il suo avvocato, il legale Alessandra Perticarà. Per mesi l’avvocato, la cliente e il padre di quest’ultima hanno dovuto indossare il braccialetto elettronico in modo da essere avvisate in caso di avvicinamento dell’uomo.

«La cosa più deprimente – si è sfogata l’avvocato – è che tu fai il tuo lavoro, cerchi di farlo al meglio e poi ti ritrovi vittima di queste persecuzioni. È stata una vicenda spiacevole, quando mi hanno messo il braccialetto non ero tanto preoccupata per me, in quel periodo la paura più grande è stata per i miei figli. A volte mi seguiva, se mi avesse vista con loro e se la fosse presa con loro? Quello che mi sento di dire è che non bisogna farsi intimorire, a volte queste persone vivono della paura che generano». «Aspettiamo il dibattimento per valutare compiutamente le risultanze istruttorie», ha commentato l’avvocato Gabriele Cofanelli che difende l’imputato insieme al legale Massimiliano Cofanelli.
 

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Corriere Adriatico