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MACERATA Sempre più complicata la gestione della pianta organica della Ast Macerata, in particolare per la componente dei medici. Medici in entrata (pochi), medici in uscita, professionisti che escono da un ruolo per entrare in un altro, poi concorsi che vedono decine di partecipanti, ma al dunque non si riesce ad assumere i medici mancanti.
Le uscite.
«Rilevato - si legge nell’atto - che la graduatoria di concorso non consente la copertura di tutti i posti a bando con i medici già specializzati ivi inseriti, è stata proposta l’assunzione ai candidati inseriti nella graduatoria degli specializzandi e iscritti alle Scuole di specializzazione in Malattie dell’apparato respiratorio di Università diverse, in forza dell’Accordo tra la Regione Marche e le Università stesse. In seguito a preliminare interpello condotto tramite Pec, ha accettato la proposta di assunzione inviata soltanto il dottor Francesco Giannini».
Giova ricordare che nella graduatoria del concorso in questione c’erano cinque specialisti e dodici specializzandi: evidentemente i rifiuti sono stati molti. Infine, ma non per importanza, la situazione del reparto di Anatomia patologica che da tanti mesi vive in emergenza. Ad inizio mese l’Ast aveva annunciato l’assunzione della specializzanda Laura Pepi. Ora l’albo pretorio dice che l’Ast Macerata, dopo quella con Pesaro, ha attivato una convenzione anche con Ascoli per il costo complessivo di circa 33mila euro: sono previsti 4 accessi mensili della durata di 5/6 ore ciascuno, da espletarsi al di fuori del normale orario di lavoro. A fronte di ogni accesso saranno erogati 600 euro e il rimborso delle spese di viaggio e di trasferta.
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