Spaccia l’olio per extra vergine, imprenditore accusato di frode. Valori del prodotto superiori ai limiti

Un'aula del tribunale
MACERATA - Vende olio “lampante” per olio extra vergine di oliva, 73enne a processo per frode nell’esercizio del commercio. I fatti contestati vennero alla luce...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MACERATA - Vende olio “lampante” per olio extra vergine di oliva, 73enne a processo per frode nell’esercizio del commercio. I fatti contestati vennero alla luce a febbraio del 2019 a seguito di un controllo effettuato in un’azienda agricola di Potenza Picena.

 

All’epoca l’imputato, un 73enne nato e residente a Salerno, in qualità di legale rappresentante di una ditta con sede a Napoli, aveva posto in vendita in un punto vendita di un’azienda di Potenza Picena olio extra vergine di oliva che invece, dalle analisi e dalle controanalisi effettuate, era risultato essere per così dire “irregolare”. Ovvero, dagli accertamenti eseguiti dalla polizia giudiziaria era emerso che i valori dell’olio erano superiori ai limiti stabiliti e lo facevano rientrare nella categoria di “olio lampante di oliva” che non può essere commercializzato al dettaglio.

Nello specifico gli inquirenti consultarono l’Ufficio area di Ancona dell’Icqrf Emilia Romagna e Marche, ovvero l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare, che a seguito di specifici controlli e riscontri concluse che l’olio andava classificato nella categoria “olio d’oliva lampante” e quindi destinato all’uso industriale e non alimentare. Per il legale rappresentante della ditta che aveva posto in vendita quel tipo di olio spacciandolo per un extra vergine era quindi partita la segnalazione in Procura. 


A coordinare l’indagine fu l’odierno procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli che a conclusione degli accertamenti, contestò all’indagato il reato di frode nell’esercizio del commercio. Ieri si è aperto il processo a carico del salernitano davanti al giudice monocratico del Tribunale di Macerata, Roberto Evangelisti e al pubblico ministero Lorenzo Pacini. L’udienza è stata poi rinviata al 26 ottobre del 2023 per sentire i testimoni dell’accusa e della difesa.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico