MACERATA - Grazie alla sua spiccata generosità ha donato a tre persone la possibilità di un’esistenza migliore. L’arredatore pollentino Stelvio Maorelli,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
- oppure -
Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google
OFFERTA SPECIALE
Leggi l'articolo e tutto il sito corriereadriatico.it
1 Anno a 9,99€ 69,99€
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.
L'abbonamento include:
- Accesso illimitato agli articoli su sito e app
- La newsletter del Buongiorno delle 7:30
- Tutte le newsletter tematiche
- Approfondimenti e aggiornamenti live
- Dirette esclusive
L’intervento di espianto multiorgano è avvenuto nel nosocomio maceratese nelle prime ore della giornata di venerdì scorso, dalle 2.20 fino alle 6.30, dopodiché gli organi sono stati impiantati con successo a pazienti di altri ospedali. «Il signore – spiega il dottor Gianrenato Riccioni, coordinatore locale trapianti che ha diretto le equipe dorica e maceratese, quest’ultima intervenuta nell’intervento di espianto delle cornee – ha sofferto di una patologia che lo ha costretto al ricovero ininterrotto dapprima all’ospedale di Torrette e negli ultimi tempi di Macerata, dove alcuni giorni fa ha subìto un peggioramento delle problematiche che lo hanno portato alla stato di morte cerebrale. A quel punto la moglie (Tiziana, ndr) e la figlia, dimostrando un senso civico ed una sensibilità straordinari, considerato che il paziente ha trascorso un periodo eccezionalmente lungo in ospedale, che avrebbe prostrato chiunque, essendo stato ricoverato al Torrette di Ancona fin dal gennaio scorso, hanno dato il consenso all’espianto multiorgano, ricordando la volontà dell’uomo.
L’unico neo – continua il dottor Riccioni – è dato dal fatto che non è stato possibile effettuare la donazione del cuore atteso dall’ospedale di Udine. Non si è concretizzata perché l’organo del donatore era un cuore «cosiddetto marginale», gravato da una stenosi che ne ha ridotto la possibilità di trapianto. Dopo un’attenta valutazione delle condizioni di gravità di chi avrebbe dovuto riceverlo, si è deciso di soprassedere. Le reni, il fegato e le cornee sono invece già stati impiantati in chi ne aveva estremo bisogno. Tengo a sottolineare – conclude il sanitario maceratese – che nell’intera operazione dell’espianto multiorgano, che si è conclusa positivamente con il trapianto nei pazienti in attesa, sono stati impegnati circa 120 professionisti. Tutto ciò, ribadisco, è stato reso possibile dalla profonda sensibilità e generosità della famiglia del paziente deceduto».
Il funerale di Stelvio Maorelli, a cura dell’agenzia Pelagalli di Pollenza, è stato celebrato ieri mattina nella chiesa dell’Immacolata. Grazie a Stelvio, per tre persone comincia una nuova esistenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico