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CIVITANOVA - Tragedia in mare a Civitanova. Ieri mattina un uomo di 79 anni è annegato mentre faceva il bagno non troppo lontano dalla riva. Probabilmente è stato un malore ad impedire di continuare a nuotare a Giovanni Longhi, anconetano ma proprietario di una seconda casa a Civitanova, proprio di fronte a quel tratto di mare dove ha perso la vita.
Il dramma si è consumato sul litorale Nord, all’altezza dello stabilimento balneare Golden Beach. Si tratta della spiaggia sabbiosa di Fontespina, quartiere dove, proprio in via IV Novembre, sono numerose le seconde case e gli appartamenti in affitto per i turisti e i villeggianti della zona.
Qui Giovanni Longhi, da Ancona, trascorreva periodi di vacanza proprio come in questi giorni. Per il 79enne non c’è stato niente da fare. Una morte consumata in pochi minuti. I soccorsi sono scattati quando già il suo corpo galleggiava inerme trasportato dalle onde e dalla forte corrente.
È quindi uscito dall’acqua chiamando a gran voce la figlia, che si trovava sotto l’ombrellone, invitandola a chiamare subito i soccorsi. La donna ha preso il telefono e composto il numero per le emergenze in mare della Guardia costiera. Nel frattempo si è attivata anche la rete dei bagnini di salvataggio grazie a Fausto Colotto, titolare del Golden Beach ed esperto di soccorsi essendo stato vigile del fuoco. Sul posto operatori delle due associazioni di salvamento operanti in città: la Csla (con Omar Campolungo, Giorgio Ercolani e Cristian Piermattei) e la Cluana Nantes (Caterina Rgani e Luca Sisti). Operazione coordinata dalla Guardia costiera civitanovese.
Impiegati una motovedetta dell’Ufficio circondariale marittimo e due pattini dei bagnini mentre c’erano altri assistenti sulla scogliera ad indicare dove fosse il corpo che le onde trasportavano e, a volte, nascondevano alla vista. Onde e corrente lo hanno spostato verso Sud, più o meno 5 metri più al largo della fila degli scogli che rappresentavano un pericolo per i soccorritori. È stata necessaria più di un’ora per tirare fuori dall’acqua il corpo. Una volta recuperato, è stato issato prima su un pattino e poi sulla motovedetta.
Purtroppo massaggi cardiaci e operazioni per far espellere acqua erano inutili in quanto l’uomo era già deceduto. La motovedetta è quindi rientrata in porto, con il corpo del 79enne a disposizione del medico legale Antonio Tombolini. Quindi l’Ufficio circondariale marittimo ha svolto le indagini per risalire all’identità della persona annegata. Svolti gli accertamenti, l’autorità giudiziaria non ha ritenuto necessaria l’autopsia e la salma è stata restituita ai familiari. Giovanni Longhi era vedovo. Lascia il figlio Marco.
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Corriere Adriatico