Giovane donna palpeggiata durante la visita in ambulatorio, condannato il medico

Un'aula del Tribunale di Macerata dove si è tenuto il processo
MACERATA - Durante una visita ambulatoriale avrebbe abbassato gli slip della paziente toccandola nelle parti intime, medico condannato a un anno e due mesi di reclusione per...

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MACERATA - Durante una visita ambulatoriale avrebbe abbassato gli slip della paziente toccandola nelle parti intime, medico condannato a un anno e due mesi di reclusione per violenza sessuale. La difesa: «Faremo appello».

 

 

La vicenda risale allo scorso aprile ed è avvenuta in un paese dell’entroterra: una trentenne lamentava forti dolori alla schiena dopo un trauma avuto in precedenza, all’epoca il suo medico di famiglia non aveva potuto visitarla perché aveva contratto il Covid e temporaneamente il professionista era stato sostituito dal collega. Così era stato quest’ultimo, un 66enne, a visitarla. 

Secondo quanto riferito dalla vittima ai carabinieri subito dopo la visita, la giovane si era rivolta al medico a seguito del riacutizzarsi del dolore. La visita era avvenuta all’interno di uno studio non particolarmente grande, la 30enne aveva riferito di dolori molto forti nella parte bassa della schiena e su un gluteo, il medico allora le aveva chiesto di mostrale con precisione da dove il dolore si irradiasse e la giovane si era sollevata la maglia e la canottiera indicando un punto preciso sulla schiena e poi sul gluteo. Una volta individuato il punto sulla schiena il medico avrebbe iniziato ad abbassarle i pantaloni e gli slip prima solo da un lato poi anche dall’altro. Le avrebbe quindi toccato il gluteo nella parte indicata dalla giovane, poi l’avrebbe toccata anche sulla pancia e sulla parte sopra al pube. Successivamente, secondo la ricostruzione della Procura, l’avrebbe palpeggiata tra le natiche.

La giovane, accorgendosi che la visita stava diventando troppo invasiva, era andata via dallo studio e, in lacrime, aveva chiamato la mamma. La madre non ci aveva pensato su due volte e aveva accompagnato la figlia dai carabinieri per sporgere denuncia. Ne seguì una segnalazione all’autorità giudiziaria con conseguente attivazione del Codice rosso. Ieri la vicenda è finita all’attenzione del Gup Giovanni Maria Manzoni e del pubblico ministero Stefania Ciccioli. 



Il legale del medico, l’avvocato Luca Pascucci, aveva chiesto di procedere con il rito abbreviato e ieri il processo è stato discusso: il Pm ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi, il Gup, riconoscendo l’ipotesi di minore gravità, ha condannato il professionista a un anno e due mesi di reclusione, pena sospesa. «Una volta lette le motivazioni faremo appello – ha anticipato l’avvocato -. La visita era finalizzata a verificare la patologia lamentata, non vi è mai stata violenza sessuale».
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Corriere Adriatico